In parte sostenuti attraverso il progetto RE-AGEING, finanziato dall’UE, due ricercatori offrono studi di previsione della popolazione che incoraggiano le società a liberarsi delle misurazioni datate dell’invecchiamento e a cominciare invece a catalogare il modo in cui viviamo la nostra vita.
Il fatto che all’inizio di questo mese un’equipe statunitense e sudcoreana era riuscita a modificare il DNA causa di malattie negli embrioni è stato annunciato come una pietra miliare nella rivoluzione genetica a lungo promessa della medicina. Con il riconoscimento del risultato è arrivato anche un familiare miscuglio di voci utopiche e distopiche. Forse però queste voci soffocano una considerazione ponderata dei progressi fatti?
In che modo forme inzialmente lente di cancro si evolvono diventando aggressive? Nel tentativo di rispondere a questa annosa questione, un progetto finanziato dall’UE ha studiato la crescita e l’evoluzione clonale della leucemia linfatica cronica (LLC) – una forma di cancro del sangue e del midollo osseo che all’inizio è asintomatica ma che può diventare molto aggressiva con il passare del tempo.
La risposta del paziente al trattamento – specialmente per la medicina personalizzata – può essere molto difficile da prevedere. Per superare questo problema, il progetto CHEMOS ha sviluppato un nuovo metodo per lo screening di migliaia di risposte delle singole cellule ai farmaci provenienti da piccoli campioni di sangue.
Ricercatori, in parte sostenuti dal progetto NEUROMICS, finanziato dall’UE, hanno identificato un nuovo metodo per misurare la progressione della malattia di Huntington che potrebbe contribuire a rallentare la malattia e indirizzare meglio le terapie in futuro.
Per quasi la metà dei pazienti affetti da neoplasia a cellule B mature i trattamenti disponibili sono inefficaci. Presto questi pazienti potranno tuttavia trarre beneficio da nuovi strumenti terapeutici basati su miRNA – una piccola molecola di RNA non codificante coinvolta nel silenziamento e nella regolazione post-trascrizionale dell’espressione genetica.
Benché rappresentino una grande speranza per i malati di mieloma multiplo, le terapie con cellule T adottive sono ancora ostacolate da metodi costosi, lunghi e personalizzati. Un progetto finanziato dall’UE si propone tuttavia di cambiare le cose con le sue soluzioni pronte da usare.
Un bambino di nove anni infettato dall’HIV dalla nascita in Sudafrica è stato trattato per il primo anno e ha continuato a vivere senza farmaci per otto anni e mezzo – il virus non è ritornato. La terapia antiretrovirale precoce non era la procedura normale al tempo, ma è stata somministrata al bambino dai nove mesi di età come parte di una sperimentazione clinica.
La scienza della fotonica continua ad avere un impatto su molte aree delle nostre vite, dalle telecomunicazioni all’elaborazione delle informazioni, ma il progetto PHOTOTUNE finanziato dall’UE ha recentemente evidenziato il suo potenziale per le applicazioni medicali e la robotica di prossima generazione.
Una scioccante nuova ricerca indica che la conta spermatica degli uomini occidentali si è dimezzata tra il 1973 e il 2011, a una media di 1,4 % l’anno. Gli scienziati sono ancora incerti sulla causa di questa drammatica diminuzione, ma sostengono che le loro scoperte devono essere prese seriamente e che bisogna agire per affrontare quello che potrebbe diventare un grande problema per la salute pubblica.
Due studi appena pubblicati hanno mostrato che il consumo regolare di caffè – almeno tre tazze – riduce ictus, malattie cardiache, malattie epatiche e può promuovere l’immunità e allungare la durata della vita. Tuttavia, si deve ancora dimostrare se sia il caffè in sé che protegge da queste malattie o se semplicemente gli stili di vita dei bevitori abituali di caffè siano più sani rispetto a quelli dei non bevitori di caffè.
Usando impulsi luminosi per creare la risonanza nei circuiti cellulari dei mammiferi, il progetto R’BIRTH finanziato dall’UE è riuscito ad accendere e spegnere le vie di segnalazione, e spera che adesso che questa scoperta venga utilizzata nel trattamento delle malattie neurologiche degenerative.
Un cerotto adesivo per la vaccinazione antinfluenzale “indolore”, che rilascia il vaccino direttamente nella cute, ha superato le prove di riferimento per la sicurezza durante la prima sperimentazione su soggetti umani. Dovrebbero rallegrarsi le persone appartenenti alle categorie ad alto rischio di influenza, che hanno bisogno dell’annuale vaccino antinfluenzale, ma tremano al pensiero dell’iniezione – il nuovo cerotto promette tuttavia anche altri vantaggi.
Il regime vaccinale prime-boost contro l’Ebola ha indotto una risposta anticoroporale mantenuta nel 100 percento dei volontari sani fino ad almeno un anno dalla vaccinazione. Tra i partner che hanno contribuito allo sviluppo del vaccino c’è l’Iniziativa medicine innovative dell’UE.
I ricercatori che studiano l’H5N1 e la sua possibile mutazione hanno modificato la superficie del virus creandone una versione che potrebbe infiltrarsi nei polmoni umani. “Dobbiamo sapere cosa il virus sarebbe in grado di fare in natura, in modo da essere consapevoli e allerti se iniziassimo a vedere tali cambiamenti,” dice il professore che guida la ricerca.
Gli scienziati hanno creato un nuovo composto che promette una nuova abbronzatura finta – si tratta di una sostanza chimica che rilascia pigmenti scuri nella cute, risultando quindi in un’abbronzatura senza bisogno di esporsi ai dannosi raggi ultravioletti (UV).
Uno studio effettuato in Finlandia ha analizzato i test orali di tolleranza al glucosio di 1970 uomini e 2544 donne in rapporto alla loro storia lavorativa nei tre anni precedenti. Ha scoperto che gli uomini con un’elevata esposizione alla disoccupazione presentavano un rischio maggiore di prediabete e diabete di tipo 2 diagnosticato mediante screening rispetto agli uomini occupati.
Gli scienziati che stanno studiando l’impatto sui topi del farmaco chemioterapico temozolomide (TMZ), usato per trattare i pazienti affetti da tumore cerebrale, hanno scoperto che esso provoca cambiamenti comportamentali e psicologici legati alla depressione.
I ricercatori sono riusciti a riprodurre accuratamente le immagini di volti visti dai macachi mediante il monitoraggio dell’attività in regioni specifiche dei loro cervelli. Scienziati hanno presentato fotografie di volti umani ai macachi e hanno quindi analizzato la risposta in circa 200 cellule nelle regioni conosciute come il “sistema a chiazze del volto nel macaco”, usando i segnali per poi ricreare il volto ritratto nella fotografia.
La fibrillazione atriale (FA) – causa frequente di ictus, demenza e infarto – colpisce il 2-3 % della popolazione di Europa e USA. Stiamo imparando a conoscere meglio le cause di questo disturbo, ma la prevenzione e la cura non sfruttano le informazioni meccanicistiche. Questo significa che, oltre all’uso di anticoagulanti per prevenire gli ictus causati da FA, le cure non stanno ancora ottenendo grandi risultati.
I genitori che fanno del proprio meglio per far scegliere ai loro figli una banana invece di un biscotto troveranno interessante questo articolo. Una ricerca sostenuta dall’UE è confluita nello sviluppo di un gioco per computer che potrebbe aiutare i bambini a scegliere alimenti sani invece di cioccolata o dolci.
Una terapia basata sugli RNA, finanziata dall’UE, affronta la causa diretta di alcune malattie neurodegenerative e non soltanto i loro sintomi.
Il modo in cui il corpo regola il proprio calore è oggetto di studio in quanto costituisce un’area d’interesse per la ricerca sulla cura del diabete e dell’obesità. Un nuovo studio mostra che questo meccanismo potrebbe essere diverso da come si pensava finora.
Il progetto Human Brain Project ha lanciato l’anno scorso la prima versione della Medical Informatics Platform, un potente nuovo strumento che sta già ottenendo buoni risultati. La piattaforma permette un accesso interattivo a informazioni mediche sul cervello di molti ospedali e centri di ricerca europei e il progetto riferisce che sono già stati selezionati cinque ospedali e coorti di ricerca europei.
Circa 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo sono sovrappeso o affette da obesità, e quindi sono a rischio di malattie cardiovascolari e dei relativi disturbi metabolici e infiammatori. Benché non siano chiari i legami tra l’essere sovrappeso e le malattie associate con l’adiposità, uno studio recente mostra che potrebbe esserne influenzata la metilazione del DNA.