Tendenze scientifiche: bambino sudafricano infettato dall’HIV dalla nascita in fase di remissione a lungo termine

Un bambino di nove anni infettato dall’HIV dalla nascita in Sudafrica è stato trattato per il primo anno e ha continuato a vivere senza farmaci per otto anni e mezzo – il virus non è ritornato. La terapia antiretrovirale precoce non era la procedura normale al tempo, ma è stata somministrata al bambino dai nove mesi di età come parte di una sperimentazione clinica.

Il bambino, la cui identità viene protetta, è stato trattato per 40 settimane riferisce la BBC. A differenza degli altri partecipanti all’esperimento, i livelli del virus sono diventati impossibili da rilevare. Questo è adesso il terzo esempio di terapia precoce, che attacca il virus prima che abbia una possibilità di radicarsi del tutto, ad essere coinvolta in casi di “guarigione” di bambini. La dott.ssa Avy Violari, responsabile della ricerca pediatrica alla Perinal HIV Research Unit a Johannesburg, ha detto, “Non sappiamo realmente perché questo bambino ha ottenuto la remissione, ma crediamo sia collegata alla genetica o al sistema immunitario.”

Il caso è stato discusso alla 9ͣ conferenza della Società internazionale AIDS sulla scienza dell’HIV il 23 luglio 2017 a Parigi. Tuttavia, il giornale britannico Independent riporta che i ricercatori hanno detto che il bambino non possiede una mutazione genetica che fornisce una resistenza naturale all’infezione da HIV e quindi la remissione è probabilmente dovuta al trattamento precoce. Qualunque sia la causa, gli esperti che partecipavano alla conferenza di Parigi per discutere l’esperimento sono rimasti sorpresi dalle condizioni del bambino. Essi sottolineano che il caso è estremamente raro, e non suggerisce una strada semplice verso una futura cura per l’Aids.

Un caso che genera più domande che risposte

Linda-Gail Bekker, presidente della Società internazionale Aids ha detto che lo studio solleva la “questione interessante che forse il trattamento non è per tutta la vita” ma era “chiaramente un fenomeno raro”. Finora solo altri due bambini hanno ottenuto dei risultati simili. Un bambino in Francia e una bambina in America sono stati entrambi trattati molto precocemente e in seguito hanno smesso con il trattamento; la seconda ha poi dovuto riprendere quando il virus è ricomparso nel suo sangue. Lei è riuscita a controllare la malattia dopo la ripresa del trattamento.

I ricercatori ritengono che il caso sudafricano sia il primo esempio di prolungato controllo virologico proveniente da un esperimento randomizzato di interruzione della terapia ART in seguito al trattamento precoce di neonati. “All’età di nove anni e mezzo, il bambino era clinicamente asintomatico,” hanno detto i ricercatori.

Il trattamento attuale, ossia i farmaci antiretrovirali (ART) che possono causare spiacevoli effetti collaterali, sono presi da 18 milioni di persone nel mondo, circa la metà di quelle che vivono con la malattia. La speranza è quella di poter sostituire i farmaci con iniezioni somministrate ogni sei anni che rilasciano in modo continuo il trattamento nel circolo ematico.

Il dott. Michael Brady, direttore sanitario del Terrence Higgins Trust, un’organizzazione benefica che mira a mettere fine alla trasmissione dell’HIV nel Regno Unito, ha detto al giornale Independent che il caso clinico era “veramente interessante”. Ha spiegato che una terapia precoce dell’HIV, sia nei bambini che negli adulti, ha mostrato di ridurre alcuni dei danni al sistema immunitario che l’HIV causa nelle prime settimane e mesi di infezione. “Se saremo in grado di comprendere meglio questo meccanismo, si spera di arrivare a nuove strategie di trattamento e, forse un giorno, a una cura.”

pubblicato: 2017-08-01
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