Misurare il percorso verso un ambiente più sano

L'inquinamento acustico e atmosferico sono tra le minacce più insidiose per la nostra salute. E se potessimo monitorarli entrambi attraverso il nostro smartphone? Le applicazioni AirProbe e Widenoise, sviluppate nell'ambito del progetto di ricerca EVERYAWARE finanziato dall'UE, lo hanno reso possibile. Partner di Belgio, Germania, Italia e Regno Unito hanno sviluppato questo sistema per rendere le persone più consapevoli del loro ambiente.

Il progetto EVERYAWARE si è proposto di aiutare le persone a monitorare l'esposizione all'inquinamento atmosferico, per fare scelte informate riguardo le fascie orarie migliori per stare in giro, tutto con strumenti economici, affidabili e facili da usare.

Cinque partner hanno messo insieme le loro competenze, dalle scienze sociali all'informatica e alle scienze ambientali. Nel progetto sono stati investiti 2 milioni di euro di fondi dell'UE per creare gli strumenti e organizzare vari studi di casi.

Sono state sviluppate due applicazioni per smartphone: AirProbe per monitorare l'esposizione all'inquinamento atmosferico e Widenoise per misurare i livelli di rumore. Entrambe le applicazioni comprendono giochi sociali per condividere informazioni e impressioni, nonché mappe interattive.

COINVOLGERE I CITTADINI CON AIRPROBE

L'applicazione AirProbe - che non è ancora disponibile al pubblico - funziona in associazione con un piccolo sensor box a batteria che si può facilmente portare nello zaino o nel cestino della bicicletta e che si connette al telefono mediante Bluetooth. Dopo aver assorbito l'aria, il sensore invia le misurazioni relative al livello di ozono, carbonio nero e altri inquinanti a un sever centrale, il quale poi trasmette informazioni utili sulle zone urbane inquinate e gli orari di punta da evitare.

"AirProbe è facile da usare e renderci conto di cosa esattamente respiriamo può davvero aprirci gli occhi", dice il coordinatore del progetto EVERYAWARE Vittorio Loreto , leader di ricerca presso la Fondazione ISI di Torino e professore di fisica all'Università La Sapienza di Roma.

Queste applicazioni non solo aiutano le persone più vulnerabili come i bambini, gli anziani e i malati di asma a fare scelte sane, ma sono anche divertenti da usare, il che rende più probabile la loro accettazione.

Nel corso del progetto i ricercatori hanno selezionato delle persone per testare l'applicazione AirProbe e il sensor box, lanciando sfide in quattro città: Londra, Anversa, Kassel e Torino. Ciò ha permesso agli interessati di diventare "ambasciatori dell'aria" (Air Ambassadors) e di registrare i livelli di sostanze inquinanti in varie parti della città.

SCIENZA IN MOVIMENTO

Gli scienziati possono usare le informazioni raccolte anche per analizzare le tendenze dell'inquinamento e diffondere queste informazioni online per i cittadini e le autorità pubbliche. Ciò potrebbe contribuire, per esempio, a combattere la congestione del traffico. "È ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, ma sarà interessante vedere come le persone cambiano il loro comportamento man mano che cresce la loro consapevolezza dell'ambiente", dice il prof. Loreto.

Una volta che il sensor box sarà disponibile su scala più ampia, gli utenti di AirProbe potranno accedere a Experimental Tribe e ai vari giochi, i quali forniranno agli studiosi di scienze sociali importanti informazioni sul comportamento umano e sul processo decisionale.

LA TECNOLOGIA A PORTATA DI TUTTI

"Per il momento, immagino un sensor box molto più piccolo e indossabile, integrato nei vestiti e negli oggetti", dice il prof. Loreto. "Ovviamente è anche prevista l'integrazione con gli smartphone, ma con tempistiche più lunghe. Dipende tutto da quali aziende sono interessate a produrre il sensor box e quanto sono disposte a investire le aziende che producono gli smartphone", ha spiegato.

Una volta che il sensor box sarà disponibile per il pubblico più ampio, probabilmente porterà al lancio di diverse applicazioni simili a AirProbe e a piattaforme di gioco online affini a Experimental Tribe, usando la tecnologia open source di EVERYAWARE.

"Se si vuole l'innovazione, si deve dare a tutti la possibilità di costruire su quello che già è stato fatto", continua il prof. Loreto. "Il prossimo passo sarà trovare qualcuno in grado di produrre in massa il sensor box, per dare a tutti l'opportunità di comprarlo e usarlo".

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pubblicato: 2015-01-22
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