I meccanismi di rigenerazione dei nervi

I danni nervosi periferici sono abbastanza comuni e influiscono profondamente sulla qualità della vita dei pazienti. L'incidenza di queste lesioni in Europa è di 300 000 casi all'anno e le cause più frequenti sono incidenti con veicoli a motore, lacerazioni provocate da oggetti affilati e fratture delle ossa lunghe. Nonostante i progressi delle tecniche chirurgiche, il ripristino delle funzioni motorie e sensoriali è raro ed è forte l'esigenza di trovare terapie rigenerative più efficaci.

L'obiettivo del progetto STAT3-SCHWANN CELLS, finanziato dall'UE, era lo studio dei mediatori della risposta adattativa delle cellule di Schwann alle lesioni nei casi di danni neurologici.

La rigenerazione dei nervi periferici è particolarmente ridotta nei casi in cui l'intervento chirurgico viene eseguito in ritardo e nella rigenerazione assonale su lunghe distanze. La rigenerazione neuronale, inoltre, è un processo piuttosto lento (1-3 mm/giorno), perciò gli assoni rigenerati restano senza connessioni di destinazione per mesi o anche per anni. In queste condizioni, le cellule di Schwann del troncone del nervo distale restano spesso cronicamente denervate, perdendo la capacità di generare cellule di riparazione.

Lo studio STAT3-SCHWANN CELLS ha mostrato che dopo una lesione nervosa nelle cellule di Schwann viene espresso il fattore di trascrizione STAT3, inducendo inoltre la fosforilazione di STAT3 nei tronconi distali dopo la resezione dei nervi sciatici.

I ricercatori hanno scoperto che l'attivazione di STAT3 consente una migliore sopravvivenza a lungo termine delle cellule di Schwann denervate, ma anche che STAT3 non è necessario per la formazione dei substrati cellulari per la rigenerazione degli assoni e che non esercita un controllo sul processo di riparazione nervosa.

In conclusione, i dati del progetto indicano che STAT3 non è necessario per il ripristino dei nervi ma che è essenziale per la sopravvivenza a lungo termine delle cellule di Schwann denervate. STAT3 potrebbe quindi diventare un importante obiettivo per migliorare l'efficienza della rigenerazione nei casi di riparazione ritardata dei nervi.