Le unità di carico (ULD) sono speciali container destinati al trasporto aereo delle merci che, solitamente, arrivano fino all’aeromobile già caricate. Sebbene siano estremamente efficaci e ubiquitari, questi strumenti rappresentano l’anello più debole della sicurezza nel settore dell’aviazione.
Il progetto SAFEGUARD, finanziato dall’UE, ha tentato di ideare un dispositivo potenziato in tale ambito. Durante le prime fasi dell’iniziativa, il gruppo di ricerca, che ha visto la partecipazione di otto membri, ha analizzato le soluzioni tecnologiche esistenti ai fini del potenziamento dei livelli di sicurezza del trasporto aereo delle merci senza che fossero previsti aumenti di peso. Uno degli obiettivi perseguiti nell’ambito del progetto consisteva nello sviluppo di un prototipo di ULD leggera, dai lati rigidi e con una densità di impilaggio superiore a 4:1.
I ricercatori hanno inoltre tentato di simulare un sistema di tenuta basato su una tecnologia di bloccaggio elettronico e un dispositivo di identificazione delle radiofrequenze (RFID). L’iniziativa, della durata di due anni, si è conclusa nel mese di settembre 2013.
Dopo una fase di ricerca preparatoria, gli scienziati hanno condotto i lavori lungo tre direttive incentrate sullo sviluppo tecnico, ovvero: progettazione e ottimizzazione di un’unità di carico pieghevole realizzata in polimeri rinforzati; sviluppo del prototipo di un sistema elettronico di tenuta; esplorazione degli aspetti correlati alla raccolta di potenza.
Nell’ambito dell’iniziativa, è stato adottato un metodo di nidificazione avanzata che ha condotto all’ottenimento di miglioramenti brevettabili della progettazione delle ULD. La nuova idea produce un rapporto di impilaggio di 3:1, che consente di risolvere il problema correlato allo squilibrio globale della disponibilità delle unità di carico. Inoltre, l’utilizzo di polimeri rinforzati riduce il peso di questa progettazione conforme ai requisiti di sicurezza abbattendo, nel contempo, i costi di manutenzione.
I membri del gruppo di lavoro hanno inoltre studiato i sistemi RFID, rivolgendo un’attenzione particolare alla legislazione internazionale in materia, ai prodotti approvati e ai protocolli di trasmissione. Un’analisi approfondita delle normative e dei criteri tecnici ha spinto gli scienziati ad adottare un approccio basato su frequenze multiple disponibili durante le operazioni di ascolto e di risposta e in grado di garantire una progettazione che si presta a essere utilizzata ovunque.
I ricercatori hanno inoltre creato un lettore portatile che integra un sistema di connettività basato sulla tecnologia Wi-Fi e 3G e che consente di scambiare e di archiviare le informazioni tracciabili del dispositivo di identificazione delle radiofrequenze. Le informazioni di identificazione vengono interfacciate con un sistema di bloccaggio a bordo sviluppato nell’ambito del progetto, che include un nuovo protocollo 12C integrato dagli scienziati. Il dispositivo portatile utilizza un tasto elettronico Dallas iButton pensato per gli utenti che non desiderano creare un sistema RFID e per il quale sono state condotte prove di ottimizzazione dei consumi finalizzate all’aumento della durata della batteria.
Il gruppo di lavoro ha inoltre realizzato un dispositivo di raccolta passiva dell’energia che integra applicazioni per la tracciabilità delle informazioni e per i dispositivi di tenuta di sicurezza. Un registratore di dati a bassa potenza, in grado di registrare l’ora degli impatti, rappresenta uno dei traguardi raggiunti nell’ambito del progetto. Le informazioni raccolte possono essere archiviate per periodi di tempo prolungati e interfacciate con un computer.
L’iniziativa SAFEGUARD ha contribuito al potenziamento delle tecnologie impiegate nel settore del trasporto aereo delle merci. I risultati del progetto garantiscono inoltre enormi risparmi economici per le compagnie aeree.