Sono state finora individuate centinaia di pianeti extrasolari, anche chiamati esopianeti, e vi è un intenso sforzo di ricerca in tutto il mondo per svelare i dettagli di questi mondi distanti. Alcune delle scoperte più recenti sono state fatte da scienziati finanziati dall’UE.
I mondi appena scoperti sono descritti come pianeti simili alla Terra, in base alla distanza tra l’esopianeta e la sua stella ospite. Questa distanza rappresenta però solo metà del quadro. L’altra metà consiste nel determinare se un esopianeta ha un’atmosfera e da cosa essa è costituita.
In altre parole, solo perché esso si trova nella zona abitabile attorno alla sua stella ospite, un esopianeta non è per forza abitabile. Recentemente, degli scienziati finanziati dall’UE hanno usato i dati provenienti dal telescopio spaziale Hubble e dal Very Large Telescope nel deserto di Atacama, in Cile, in un tentativo di scoprire delle atmosfere attorno agli esopianeti.
Il progetto ACE (Atmospheric characterisation of exoplanets) si è concentrato su un mondo delle dimensioni della Terra che si suppone si trovi in un’orbita stretta attorno α Centauri B, la stella a noi più vicina. Si è calcolato che il pianeta compie un’orbita attorno alla stella vicina in soli 3,2 giorni terrestri, rendendo molto difficile e sicuramente dubbiosa la sua individuazione.
Le successive osservazioni non sono state in grado di ripetere i risultati ottenuti con le osservazioni iniziali del 2012 provenienti da HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) al telescopio di La Silla. Alla fine del 2015, con nuove osservazioni, ci si è trovati d’accordo nell’affermare che tale esopianeta non esiste.
Questo non ha però escluso l’esistenza di altri esopianeti attorno ad altre stelle, come 55 Cancri e in orbita così vicino alla sua stella ospite che sulla sua superficie si prevedono temperature superiori a 2 000 gradi Kelvin. 55 Cancri b non è abitabile, almeno non per alcuna cosa remotamente simile al tipo di vita che esiste sulla Terra, ma si è scoperto che esso è circondato da un’atmosfera estesa.
L’atmosfera estesa di questo esopianeta sta anche transitando parzialmente sulla stella, qualcosa a cui non si era mai assistito prima d’ora. Questo risultato del progetto ACE suggerisce che gli esopianeti moderatamente irradiati possono subire una notevole perdita di massa a causa dei venti termici. Ci si aspetta che i pianeti estremamente piccoli delle dimensioni di Mercurio, soggetti a un’intensa irradiazione, subiscano dei periodi di erosione atmosferica, ma che lo stesso non avvenga con le super Terre. Il risultato più importante del progetto ACE è che gli scienziati hanno iniziato a esplorare le condizioni atmosferiche su piccoli mondi distanti con dimensioni di un paio di volte il raggio terrestre e non soltanto su esopianeti giganti.