Mondi al di fuori del nostro sistema solare

Per molto tempo gli astronomi hanno sospettato che altri sistemi stellari nella nostra galassia e nell’universo potessero avere dei propri pianeti in orbita. Degli scienziati finanziati dall’UE hanno ora sviluppato dei metodi diretti per effettivamente acquisire un’immagine di questi pianeti extrasolari.

Una delle principali ragioni per cui i pianeti extrasolari sono difficili da osservare è che essi sono meno luminosi rispetto alle stelle attorno alle quali sono in orbita. Inoltre, le stelle ospite emettono una luce che li nasconde all’osservazione diretta. Come conseguenza, la prima scoperta non è stata effettuata prima del 1992 quando gli astronomi usando l’osservatorio di Arecibo a Puerto Rico hanno osservato molti pianeti in orbita attorno alla pulsar PSR B1257+12.

Da allora, alcuni pianeti extrasolari sono stati osservati direttamente con i telescopi. Tuttavia, la stragrande maggioranza è stata scoperta mediante metodi indiretti come ad esempio quello del transito. Il progetto DICE (Direct imaging of extrasolar planets from LBT and VLT to E-ELT), finanziato dall’UE, ha spianato la strada a nuove scoperte usando le capacità di imaging diretto di telescopi sul suolo terrestre situati in Europa e negli Stati Uniti.

Gli scienziati di DICE hanno completato delle indagini su pianeti giganti gassosi attorno a stelle vicine. Specificamente, essi hanno studiato la formazione e l’evoluzione di sistemi planetari nella nostra galassia. Le stelle massive che sono relativamente giovani rispetto al nostro Sole sono state il punto di partenza. Successivamente, essi hanno osservato stelle simili a HR 8799 con quattro pianeti in orbita.

Per aumentare la sensibilità dell’imaging diretto dei pianeti extrasolari, gli scienziati di DICE hanno sviluppato due nuovi coronografi. Questi filtri angolari che ostruiscono l’alone di luce attorno alle luminose stelle ospite sono stati usati al Very Large Telescope (VLT) in Cile e al Large Binocular Telescope (LBT) negli Stati Uniti. Grazie alla loro progettazione migliorata, è stato possibile acquisire immagini del pianeta extrasolare β Pictoris b e di un protopianeta con massa ridotta.

Gli scienziati del progetto hanno anche sviluppato delle nuove tecniche di ottica adattiva che hanno portato a nuove intuizioni su come la spettroscopia a campo ampio potrebbe essere effettuata con telescopi estremamente grandi. Una rete di piccoli telescopi distribuiti attorno a un telescopio estremamente grande è in grado di acquisire immagini lungo multiple linee visuali differenti guardando nella direzione di luminose stelle guida.

Con gli strumenti astronomici all’avanguardia del European Extremely Large Telescope (E-ELT), gli scienziati di DICE intendono proseguire la caccia ai pianeti extrasolari. La scoperta di pianeti simili alla Terra aumenta anche l’interesse nella ricerca di vita extraterrestre, in special modo riguardo a quelli in orbita nella zona abitabile della stella ospite.

pubblicato: 2016-03-15
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