Case di ricovero innovative non collegate alla rete

I disastri naturali, come terremoti, alluvioni e tempeste di vento, ogni anno costringono migliaia di persone a evacuare. Strutture portatili, gonfiabili ed ecologiche possono fornire un ricovero di emergenza temporaneo sicuro per le persone rimaste senza un tetto.

A causa del cambiamento climatico, sono in costante aumento eventi avversi e catastrofici in tutto il mondo. La condizione di senzatetto e le migrazioni di massa sono solo alcuni degli effetti negativi peggiori. In tali casi, le unità mobili o le squadre d’emergenza nazionale e le organizzazioni internazionali devono poter proporre rapidamente sistemazioni abitative temporanee o impiantare scuole, ospedali e infrastrutture per i trasporti.

Nell’ambito di ULITES (Ultra-lightweight structures with integrated photovoltaic solar cells: Design, analysis, testing and application to an emergency shelter prototype), i partner del progetto hanno puntato a rispondere alla crescente esigenza di impianti portatili post-disastro, che riducono l’impatto economico e sociale della perdita dell’abitazione sulle società e sulle persone.

ULITES è riuscito a produrre un prototipo di ricovero di emergenza, che rappresenta una forma nuova, più leggera e pratica per fornire una sistemazione abitativa temporanea. Oltre alla portabilità e alla leggerezza, è anche autonoma.

Il prototipo ha una lunghezza di 7,5 m e si compone di tre tubi gonfiabili, ciascuno del peso di 250 kg, che si estendono su un’area di 150 m2. Il tempo di installazione richiede il lavoro di due ore da parte di una squadra di 8 persone. Per raggiungere la pressione di 20 millibar, occorrono circa 30 minuti di gonfiaggio. Per mantenere gonfia la struttura, è necessario riempirla d’aria per circa 5 minuti al giorno. Il gonfiaggio si attiva automaticamente quando la pressione scende sotto i 10 millibar. Il consumo totale di energia, si stima pari a 250 W al giorno. Esiste l’opzione di porte anteriore e posteriori, in base alle esigenze. Anche la struttura è modulare, per permettere di aumentare facilmente la lunghezza, semplicemente aggiungendo nuovi tubi.

Per produrre il prototipo di ricovero e le celle fotovoltaiche integrate nelle pareti, i ricercatori hanno utilizzato cinghie in fibra di carbonio e pareti porose in stoffa rivestita in PVC. Le tradizionali strutture gonfiabili a bassa pressione erano costantemente collegate a una forma di alimentazione, a causa delle enormi perdite di aria. Invece, il ricovero ULITES fornisce energia elettrica senza essere collegato alla rete, grazie alle celle solari integrate e ai dispositivi di stoccaggio dell’energia, che rilasciano la corrente quando occorre. Inoltre, l’adozione di tecniche avanzate di rivestimento e saldatura nel processo di produzione riduce al minimo le perdite di aria.

La progettazione del ricovero ULITES è ottimizzata grazie alla creazione di una galleria del vento virtuale, uno strumento computazionale estremamente importante per la progettazione di tale struttura leggera, che prende in considerazione la sua interazione con il vento.

La soluzione di ULITES riduce anche i costi di progettazione e manutenzione, grazie al ridotto numero di esperimenti della galleria del vento, il minor consumo di energia e la semplice installazione, rispetto alle strutture rigide.

pubblicato: 2016-02-29
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