Diritti e sorveglianza

Un gruppo finanziato dall’UE sta analizzando la questione della sorveglianza dal punto di vista dei diritti civili, rivolgendo un’attenzione particolare agli aspetti legati alla responsabilità e alla privacy. La ricerca, che ha preso il via con l’utilizzo di un quadro e di uno strumento di gestione, ha preparato il terreno per le prossime dimostrazioni.

Il continuo aumento delle capacità in termini di sorveglianza va di pari passo con l’emergere di profonde preoccupazioni relative a un uso improprio di queste tecnologie. Tale scenario implica la necessità di raggiungere un equilibrio, reso in parte possibile attraverso la definizione dei diritti.

Il progetto PARIS (Privacy preserving infrastructure for surveillance), finanziato dall’UE, mira a fornire tale definizione. Il consorzio, formato da otto membri, si prefigge l’obiettivo di sviluppare e dimostrare una nuova infrastruttura di sorveglianza in grado di tutelare i diritti dei cittadini alla privacy, alla giustizia e alla libertà. Lo strumento prevede inoltre la definizione della natura in continua evoluzione di tali diritti.

Partendo da un approccio metodologico, il gruppo di lavoro si concentrerà principalmente su due questioni: responsabilità e un processo destinato alla progettazione di sistemi di sorveglianza in grado di gestire correttamente il concetto di privacy. Saranno inoltre analizzati due casi d’uso: il primo, incentrato sull’utilizzo dei dati archiviati nei sistemi di ricerca di video, e il secondo, basato sull’analisi dei dati ricavati dai sensori integrati nelle tecnologie biometriche. Il progetto triennale PARIS, avviato all’inizio del 2013, si concluderà alla fine del 2015.

In una prima fase i partecipanti, provenienti da contesti diversi, hanno condiviso i rispettivi approcci alla questione della privacy allo scopo di creare una visione combinata.

Durante il periodo di rilevazione sono stati condotti ulteriori lavori incentrati sui cinque principali obiettivi perseguiti, con un’attenzione particolare allo sviluppo del quadro socio-etico, giuridico e tecnologico (SALT). Il gruppo di lavoro ha inoltre provveduto all’identificazione dei requisiti di uno strumento di gestione dell’infrastruttura SALT e condotto uno studio approfondito sul concetto di conformità del processo. I lavori successivi hanno contribuito all’individuazione dei dimostratori necessari, nonché alla descrizione delle modalità di integrazione del quadro nelle nuove fasi progettuali.

Sono state inoltre condotte attività di gestione e di divulgazione.

L’iniziativa PARIS ha garantito un importante sviluppo del quadro proposto, grazie allo studio delle questioni legate ai diritti e ai principi etici relativi alla sorveglianza.

pubblicato: 2015-11-12
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