Tendenze scientifiche: Un algoritmo di megadati promette di trovare il prossimo romanzo bestseller

In un nuovo libro, “The Bestseller Code: Anatomy of a Blockbuster Novel”, due accademici di Stanford descrivono come un algoritmo da loro progettato è in grado di prevedere, con un’esattezza dell’80 %, quale nuovo romanzo diventerà un mega-bestseller.

Il settore dell’editoria si basa sui successi, come molte altre industrie culturali come il cinema e la televisione. Prevedere con precisione quali libri diventeranno bestseller rimane tuttavia un’arte sfuggente e gli editori usano l’istinto, le stime ragionate e la conoscenza di ciò che è stato popolare prima. Certo, questo non sempre funziona. Alcuni dei romanzi più venduti e più acclamati erano stati rifiutati ripetutamente prima di trovare un editore disposto a pubblicarli. Tra questi ci sono J.K. Rowling con “Harry Potter e la pietra filosofale”, Stephen King con “Carrie” (rifiutato 30 volte in tutto) e il capolavoro di fantascienza di Frank Herbert “Dune” – per citare solo tre autori che hanno avuto un enorme successo una volta firmato un contratto con un editore.

L’algoritmo, chiamato dai suoi creatori “bestseller-ometer” (bestsellerometro), potrebbe essere capace di dare una mano. Si basa su un movimento nel settore dell’editoria cominciato negli anni 2000 quando gli e-book digitali sono davvero decollati – ovvero di integrare l’istinto degli editori con l’utilizzo dei megadati. L’impresa è stata concepita alla Stanford University nel 2008, quando la studentessa di dottorato Jodie Archer e Matthew L. Jockers, professore associato di inglese (adesso presso l’Università di Nebraska-Lincoln, ma che ha contribuito a fondare lo Stanford Literary Lab) hanno unito le forze per scoprire se i computer potessero analizzare e capire i libri in un modo impossibile per le persone.

Elaborare i dati per il romanzo perfetto

Dopo diversi anni di collaborazione, hanno passato i dati di 20 000 romanzi bestseller del “The New York Times” attraverso la potenza di elaborazione di migliaia di computer. Hanno insegnato a questi computer a “leggere” – in pratica hanno addestrato i computer a determinare dove iniziano e finiscono le frasi, identificare parti del discorso e tracciare la trama. Hanno quindi usato i cosiddetti algoritmi di classificazione automatica per isolare le caratteristiche più comuni dei bestseller. Adesso il bestsellerometro è in grado di prevedere con una precisione dell’80 % le probabilità che un nuovo romanzo sia un successo o un fiasco.

Quali sono allora i fattori chiave secondo il bestsellerometro che fanno aumentare le probabilità che un nuovo romanzo vada a ruba? Avere come protagonista un’eroina giovane, forte ma tormentata (come Katniss Everdeen di “Hunger Games” o Lisbeth Salander di “Uomini che odiano le donne”) è un buon inizio. Non parlare di sesso in modo troppo esplicito, ma enfatizzare la vicinanza tra le persone. Non usare troppi punti esclamativi e non esagerare con aggettivi e avverbi, usare l’espressione “aver bisogno” a intervalli regolari e se il protagonista ha un animaletto, è meglio che sia un cane e non un gatto. Non temere il linguaggio informale, i lettori di bestseller preferiscono un linguaggio più colloquiale, quindi frasi come “ohh” e “OK” sono da promuovere. Infine, anche i titoli dei libri sono importanti – è meglio usare un nome semplice per il titolo (come il successo di Donna Tartt, “Il cardellino” o quello di Victoria Hislop “L’isola”).

Il primo libro scelto dall’algoritmo

Archers e Jockers hanno aspettato con impazienza per vedere quale tra le svariate migliaia di romanzi sarebbe stato il prescelto del bestsellerometro. Alla fine è stato “Il cerchio” di Dave Eggers, un thriller del 2013, che parla di una giovane neolaureata che comincia a lavorare per una società tecnologica molto potente con ambizioni oscure di cambiare il mondo, in linea con la sua filosofia che mira a distruggere la privacy.

Più in particolare, al bestsellerometro è piaciuta la protagonista femminile del libro, il fatto che i verbi “aver bisogno” e “volere” fossero i verbi usati più frequentemente e il fatto che si occupasse di tre temi specifici: tecnologia, lavoro e posto di lavoro, e vicinanza tra le persone, quest’ultimo infatti è l’argomento prevalente di tutti i bestseller secondo l’algoritmo. “Il cerchio” è poi diventato davvero un bestseller ed è stato diverse settimane in cima alla classifica dei libri più venduti del “The New York Times”.

Archer sottolinea tuttavia l’ironia della scelta del bestsellerometro: “Il cerchio” è un romanzo distopico che mette in luce i pericoli dei megadati e della crescente intrusione della tecnologia in tutti gli aspetti della vita umana.

Anche se Archer e Jockers non hanno intenzione di commercializzare la loro creazione, i megadati probabilmente avranno un ruolo nell’editoria del prossimo futuro, il che fa temere che l’uso sempre maggiore dei dati e il fatto che alle case editrici interessi il profitto, potrebbero ridurre la diversità della narrativa. “Il timore è che il mercato diventi omogeneo e la risposta è no,” ha commentato Archer. “Quello che il bestsellerometro sta cercando di fare è dire “Hey, scegli questo nuovo autore per il quale non osi rischiare il budget degli acquisti”.

pubblicato: 2016-10-05
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