Il suono rivela i segreti dell’oceano

Per studiare gli oceani del pianeta, un progetto finanziato dall’UE ha adattato una tecnica acustica originariamente sviluppata per eseguire indagini geologiche. La tecnica è stata utilizzata per studiare le differenze di temperatura e salinità tra gli strati oceanici, al fine di ottenere una migliore comprensione dei processi di miscelazione.

Il fatto che la Commissione europea consideri la ricerca marina una pietra miliare della politica marittima del futuro spinge gli scienziati a studiare il ruolo vitale svolto dagli oceani in termini di clima, ciclo del carbonio e vita sulla Terra.

Il progetto OCEANSEIS (“Oceanic exploration with seismic reflection data”), finanziato dall’UE, ha adottato una tecnica acustica chiamata oceanografia sismica (SO) allo scopo di analizzare le proprietà fisiche dell’acqua degli oceani. Questo strumento, impiegato tradizionalmente per le indagini geologiche, si basa sulla tecnica della sismica a riflessione multicanale (MCS).

Per i primi studi oceanografici, sono stati utilizzati attrezzature e parametri standard originariamente concepiti per scopi geologici, mentre la strumentazione MCS e le tecniche di elaborazione sono state adattate alle esplorazioni oceaniche, che sono solitamente meno profonde, attraverso una concentrazione dell’energia acustica con frequenze più elevate rispetto a quelle richieste per l’esplorazione geologica.

Gli studi condotti, incentrati sulla ricerca del metodo più idoneo all’elaborazione dei dati SO, hanno prodotto risultati che sono stati utilizzati ai fini della creazione di mappe di temperatura e salinità fino a una profondità di 10 m e per centinaia di chilometri. Questi lavori hanno offerto agli esperti una comprensione approfondita dei processi di miscelazione che hanno luogo all’interno degli oceani e delle forze che li governano e che rendono possibile il trasporto di nutrienti ed energia.

I partner del progetto hanno eseguito anche nuove indagini ed elaborato dati recenti che mostravano la struttura particolareggiata di vortici poco profondi sulla costa nord-orientale dell’Oceano Pacifico. Ha rivelato anche la struttura dettagliata della circolazione termoalina (determinata da temperatura e salinità) nel Mediterraneo, e il flusso in uscita delle acque del Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra.

OCEANSEIS contribuirà all’osservazione oceanica e fornirà nuove conoscenze sulla circolazione termoalina, l’interazione tra scale oceaniche e processi di miscelazione. Ciò avrà un impatto significativo sul trasporto di materiali e nutrienti, e su quello di calore ed energia.

Le informazioni ricavate dal progetto OCEANSEIS aiuteranno gli scienziati ad avere un quadro più chiaro degli oceani, li aiuterà a comprendere la dispersione degli inquinanti e a individuare i contaminanti come le maree nere.

La ricerca svolta da OCEANSEIS è importante per i responsabili delle politiche di pesca, i responsabili delle politiche ambientali e gli oceanografi fisici. Migliorerà la conoscenza di modelli oceanici, e cambiamenti climatici, sviluppando un’industria della pesca sostenibile ed energie rinnovabili.

pubblicato: 2015-05-29
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