Potenziale farmaco offre speranza di ridurre le recidive del cancro al seno e migliorare il trattamento

Alcuni scienziati hanno identificato una nuova strategia terapeutica per il trattamento di una forma molto aggressiva di cancro al seno.

Il cancro al seno triplo negativo (TNBC) è una delle tipologie più aggressive e letali di cancro al seno. Rappresenta circa il 15 % di tutti i casi di cancro al seno diagnosticati e si verifica più frequentemente nelle donne più giovani. L’interesse a trovare nuovi medicinali che possano trattare il TNBC si è intensificato a causa della mancanza di terapie mirate disponibili per questa malattia.

Uno studio parzialmente sostenuto dai progetti TRAIN-ERS e INSPIRED, finanziati dall’UE, ha dimostrato che intervenire su un percorso di risposta allo stress noto come IRE1 può migliorare la risposta alla chemioterapia e ridurre le recidive per le pazienti con TNBC. La scoperta è stata pubblicata di recente sulla rivista «Nature Communications».

Come sintetizzato in un comunicato stampa della National University of Ireland (NUI) Galway, al momento «la chemioterapia è il trattamento principale e, sebbene inizialmente abbia successo, una grande percentuale di pazienti con TNBC manifesta una ricaduta in un periodo tra uno e tre anni dal trattamento e riceve una prognosi infausta di lungo termine». L’esatto meccanismo di recidiva tumorale post-chemioterapia è rimasto sconosciuto fino a poco tempo fa. Tuttavia, gli scienziati della NUI Galway «hanno dimostrato per la prima volta che IRE1, un sensore di stress cellulare che normalmente agisce per alleviare lo stress a breve termine all’interno delle cellule, come la mancanza di nutrienti o di ossigeno, è un fattore centrale di recidiva correlata al trattamento».

Citata nello stesso comunicato stampa, la dottoressa Susan Logue, prima autrice dello studio, ha affermato che IRE1 «può rappresentare un buon bersaglio terapeutico» per il trattamento del TNBC. Il prof. Afshin Samali, direttore del centro di ricerca sull’apoptosi presso la NUI Galway, ha osservato che la nuova strategia terapeutica per le pazienti affette da TNBC «potrebbe giovare a molte altre pazienti oncologiche le cui cellule cancerogene si basano su risposte allo stress cellulare attivate per sopravvivere».

Risposta potenziata alla chemioterapia

L’articolo della rivista spiega che l’enzima 1 alfa, che richiede l’inositolo, definito IRE1 ma noto anche come ERN1, è «un sensore dello stress del reticolo endoplasmatico». La sua attivazione è «prevalentemente legata alla risoluzione dello stress del reticolo endoplasmatico e, in caso di grave stress, alla morte cellulare».

Il gruppo ha scoperto che la chemioterapia può attivare la risposta allo stress di IRE1 nel TNBC, portando alla creazione di segnali di sopravvivenza che vengono prodotti in grande quantità dalla cellula per supportare la crescita di nuove cellule tumorali. Il loro studio ha dimostrato che questo processo può essere interrotto inibendo IRE1 mediante l’utilizzo del farmaco di piccole molecole MKC8866. Secondo l’articolo, «MKC8866 è un inibitore selettivo di IRE1 RNase che presenta profili farmacocinetici e di tossicità accettabili, rendendolo un agente interessante per lo sviluppo preclinico». La ribonucleasi, abbreviata comunemente come RNasi, è un enzima che catalizza la scomposizione dell’acido ribonucleico in componenti più piccoli.

In un modello preclinico, il farmaco ha aumentato l’efficacia del trattamento chemioterapico e ha ridotto la recidiva tumorale. «Concludiamo pertanto che l’inclusione dell’inibizione dell’IRE1 RNasi nelle strategie terapeutiche può migliorare l’efficacia degli attuali prodotti chemioterapici».

Il progetto TRAIN-ERS (Endoplasmic Reticulum Stress in Health and Disease) in atto è stato avviato per riunire giovani ricercatori e accademici, clinici e personale del settore per comprendere meglio lo stress del reticolo endoplasmatico. Si propone inoltre di sviluppare strategie e trattamenti associati all’alterazione del funzionamento del reticolo endoplasmatico, una caratteristica comune di malattie quali il cancro, la neurodegenerazione, l’obesità e l’infiammazione. Il progetto INSPIRED (Targeting IRE1 in disease), che ha supportato lo stesso studio della NUI Galway, è stato ideato per formare una rete di ricercatori di università e industria nel campo della biologia e della scoperta di farmaci, intervenendo sul cancro e sulle malattie neurodegenerative.

Per maggiori informazioni, consultare:
sito web del progetto TRAIN-ERS
sito web del progetto INSPIRED

ultima data di modifica: 2018-10-16 17:15:04
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