Le ossa fratturate non sempre guariscono del tutto, in particolare dopo un grave trauma come ad esempio un incidente automobilistico. Si possono verificare delle complicanze quando l’osso è fratturato in più punti, il flusso sanguigno è ridotto o si diffonde un’infezione. I pazienti possono pagare delle conseguenze a lungo termine a causa di disabilità e della perdita di reddito.
Esiste una notevole domanda per la rigenerazione delle ossa. Le ossa sono il secondo tessuto più frequentemente trapiantato in Europa dopo il sangue, con annualmente circa un milione di procedure. Il mercato mondiale per il materiale sostitutivo dell’osso è al momento stimato in 5 miliardi di euro è sta crescendo del 10 % ogni anno.
Cresciuto dalle precedenti ricerche
Ricercatori finanziati dall’UE hanno ideato una nuova combinazione di cellule staminali e biomateriale che fa crescere nuovo osso dove le fratture non sono riuscite a guarire. Il progetto ORTHOUNION effettuerà adesso degli studi clinici per testare il trattamento con pazienti provenienti da tutta Europa.
Gli studi clinici verificheranno ulteriormente il metodo sviluppato dal precedente progetto di ricerca finanziato dall’UE REBORNE che si è svolto tra il 2010 e il 2015. In questo progetto i ricercatori avevano definito una combinazione di cellule staminali e biomateriale sostituto dell’osso, ovvero calcio fosfato bifasico. Nello specifico, delle cellule staminali mesenchimali (MSC) vengono estratte dal midollo osseo del paziente stesso e moltiplicate all’esterno del corpo. Queste cellule di tessuto connettivo si possono differenziare in una grande varietà di tipi di cellule, incluse quelle del tessuto osseo. I risultati degli studi iniziali sono stati molto incoraggianti.
Gli studi di ORTHOUNION metteranno a confronto l’efficacia della combinazione di REBORNE con un innesto di osso prelevato dal bacino del paziente, per trattare fratture di ossa lunghe nel braccio o nella gamba. Il trapianto di osso proveniente da un altro punto nel corpo del paziente è attualmente il trattamento più comune per i difetti delle ossa, ma la quantità di tessuto è limitata e si possono verificare delle complicanze. Gli innesti di osso provenienti da una banca dei tessuti rappresentano un’alternativa, ma comportano un rischio di infezione o rigetto da parte del sistema immunitario.
Effettuando degli studi comparativi su larga scala, ORTHOUNION verificherà la sicurezza e l’efficacia del nuovo biomateriale nel trattamento di ferite complesse. Pazienti in venti ospedali in Francia, Germania, Italia e Spagna parteciperanno allo studio, coordinato su un periodo di cinque anni dalla Universidad Autonoma di Madrid. Il progetto da 6 milioni di euro è finanziato interamente dall’UE.
Il progetto farà progredire la comprensione delle cellule staminali e dell’ingegneria dei tessuti nella medicina rigenerativa, un settore in crescita dell’innovazione medica che offre la speranza di un trattamento più efficace ai pazienti.
Per maggiori informazioni, consultare:
Pagina del progetto ORTHOUNION su CORDISSito web del progetto REBORNE