Spesso i vaccini contengono adiuvanti che favoriscono la risposta immunitaria migliorando l’immunogenicità dell’antigene. Gli adiuvanti possono anche estendere i benefici immunoterapeutici della vaccinazione ai “poor responder” come bambini o anziani. Ma solo un numero limitato di adiuvanti immunologici risponde ai requisiti necessari e ai livelli di tossicità accettabili per l’uso nei vaccini.
Tra gli adiuvanti più promettenti c’è QS-21, un membro della classe di composti presenti in natura noti come saponine. Ma la disponibilità ridotta e l’eterogeneità del prodotto naturale, i suoi effetti collaterali e l’instabilità chimica ne impediscono l’ulteriore avanzamento commerciale di QS-21. Per rispondere a ciò il progetto VACCINE ADJUVANTS (Chemical synthesis, immunologic evaluation and conformational analysis by NMR spectroscopy of complex glycoconjugate adjuvants for anti-cancer and anti-viral vaccine therapies), finanziato dall’UE, ha deciso di sviluppare varianti di QS-21 strutturalmente più semplici e migliorate che potessero essere utilizzate nei vaccini.
A tal fine gli scienziati hanno sviluppato un approccio semisintetico alla preparazione di analoghi di QS-21 stabili, con una chimica più resistente. Hanno studiato anche l’influenza dei differenti domini nell’attività e nella tossicità degli adiuvanti. Questi derivati della saponina di seconda generazione sono stati valutati in modelli di vaccinazione preclinici utilizzando antigeni di immunogenicità variabile. I ricercatori hanno identificato un nuovo analogo che presentava attività simile a QS-21, con ridotta tossicità, un composto guida promettente per un ulteriore sviluppo verso la valutazione clinica.
Inoltre VACCINE ADJUVANTS ha fornito informazioni fondamentali sulle caratteristiche strutturali tridimensionali necessarie all’attività degli adiuvanti e ha scoperto una forte correlazione tra attività e struttura. Gli studi di bio-distribuzione in vivo hanno svelato che gli adiuvanti attivi si accumulavano nei linfonodi, dove favorivano la presentazione dell’antigene alle cellule dendritiche.
In generale le attività del progetto hanno fornito nuove informazioni sui meccanismi molecolari e cellulari di azione degli adiuvanti basati sulla saponina. Allo stesso tempo hanno aperto nuove strade verso l’ottimizzazione delle combinazioni adiuvante-antigene nello sviluppo dei vaccini.