Nonostante la rilevanza dell’inflammasoma nel contrasto alla malattia, la sua biologia cellulare non è stata ancora chiarita. Tuttavia, il progetto INFLAFRAN (Cell biology of inflammasome activation in macrophages infected with Francisella), finanziato dall’UE, ha consentito di capire meglio come sia attivato e interagisca con altre vie infiammatorie e i fattori di virulenza batterica. Dal lavoro si profilano ricadute sulla ricerca inerente al sistema immunitario congenito, la lotta alle infezioni e le vie dell’infiammazione.
Il team INFLAFRAN ha utilizzato la Francisella tularensis, un batterio patogeno causando la tularemia. La sua virulenza è collegata alla sua abilità di replicarsi all’interno del citoplasma del tipo di leucocita costituito dai macrofagi. L’esito dell’infezione dipende dall’equilibrio tra fattori di virulenza batterica e risposta immunitaria dell’ospite, compresi l’inflammasoma e le vie eliminatorie dopo la degradazione dei componenti delle cellule.
Durante ricerche precedenti, gli scienziati avevano dimostrato che la Francisella viene rilevata dai macrofagi attraverso l’inflammasoma AIM2. AIM2 ha poi interagito con l’adattatore ASC dell’inflammasoma che determina l’attivazione di caspasi-1. Nel quadro della ricerca INFLAFRAN, gli studiosi hanno scoperto che AIM2 e ASC possono anche attivare la caspasi-8 che causerà la morte cellulare o apoptosi. Si tratta di un elemento estremamente significativo, poiché la morte delle cellule ospiti è un fattore rilevante nella lotta contro i batteri, tramite la prevenzione della loro replicazione.
In un’altra componente della ricerca, è stato scoperto un ulteriore collegamento per contrastare i patogeni, ovvero il gamma interferone. Mentre validavano come avviene l’inattivazione della caspasi-8, i ricercatori hanno anche scoperto che la citochina può generarsi in un modo indipendente della caspasi-1.
I risultati della ricerca sono notevoli, perché dimostrano come sia solido il sistema immunitario congenito. Esistono diverse vie per combattere i microbi che evolvono costantemente meccanismi finalizzati a evitare e contrapporsi alle cascate biochimiche congenite. Nonostante la chiusura del progetto, il lavoro prosegue tuttora riguardo al fattore di virulenza della Francisella, che inibisce la trasduzione del segnale del recettore 2 di tipo Toll (un’altra via di trasduzione del segnale immunitario congenito).
Nel periodo del progetto, sono stati pubblicati articoli sui fattori della virulenza che danneggiano la membrana e la caspasi-1. Si contano anche un capitolo di un libro e varie riviste destinate ai medici e al pubblico.