Un migliore approccio alla fibrillazione atriale

La fibrillazione atriale (FA) è una delle cause più comuni di aritmia cardiaca, e colpisce fino al 2 % della popolazione europea. Sviluppare una diagnosi più tempestiva e nuovi metodi terapeutici per affrontare la FA farà risparmiare miliardi in spese sanitarie.

Con l’invecchiamento della popolazione europea, si prevede che la prevalenza dell’aritmia, che colpisce milioni di persone, aumenti. I pazienti con FA hanno maggior rischio di ictus, infarto cardiaco, ospedalizzazione e morte. Sebbene l’occorrenza della FA aumenti con l’età, può colpire soggetti più giovani con predisposizione genetica.

Poiché la FA ha numerose cause possibili, resta difficile identificare i meccanismi specifici da bersagliare in terapia. L’attuale approccio clinico alla FA include la terapia con farmaci antiaritmici. La diagnosi precoce della FA rende gli interventi clinici più facili e di successo.

Un progetto chiamato EUTRAF (“The European network for translational research in atrial fibrillation”) è stato avviato per studiare cause, progressione e trattamento della FA. Gli obiettivi scientifici del progetto sono una migliore comprensione della FA, nuovi biomarcatori, e l’identificazione di nuove terapie. Con l’istituzione di un network di centri di eccellenza in ricerca clinica e aziende private, i progressi scientifici vengono tradotti in strumenti diagnostici e di trattamento per la FA.

EUTRAF è un progetto quinquennale in corso, e terminerà nel novembre del 2015.

Il progetto procede costantemente verso ambiziosi obiettivi tecnici per sviluppare tecniche di analisi completamente automatizzate, e in tempo reale, degli elettrogrammi della fibrillazione, nuove opzioni di trattamento, e strumenti diagnostici non invasivi.

Gli scienziati stanno studiando i meccanismi cellulari e molecolari della FA, identificando e convalidando nuovi canali ionici e trasportatori per terapie future. La ricerca su modelli animali riguarda la protezione degli estrogeni, la regolazione del flusso di sangue negli atrii, e l’identificazione di componenti genetiche della FA per prevedere nuovi target terapeutici.

Gli studi preclinici includono la misurazione della fibrosi tramite elettrogrammi e la valutazione delle infiltrazioni di grasso negli atrii tramite scansioni tomografiche computerizzate. I medici stanno utilizzando parametri di complessità atriale derivati dagli elettrocardiogrammi per prevedere con crescente accuratezza l’esito dell’ablazione transcatetere terapeutica. Infrastrutture di tecnologia delle informazioni finalizzate al supporto delle decisioni cliniche aiuteranno a prevedere ed evitare conseguenze della FA quali ictus e tromboembolia.

Ci si aspetta che il progetto, oltre a migliorare l’assistenza ai pazienti per mezzo di diagnosi e trattamento precoci, riduca il costo dell’attuale gestione della FA.

pubblicato: 2015-07-24
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