La manipolazione del sistema immunitario per affrontare le malattie richiede una profonda comprensione della sua biologia. In questo contesto alcuni ricercatori europei hanno studiato una popolazione di cellule immunitarie di recente identificazione e il modo in cui esse funzionano all’interno del sistema immunitario.
Le cellule dendritiche (DC) sono cellule che presentano l’antigene (APC) del sistema immunitario, e svolgono un ruolo importante nell’immunità innata e adattativa. Nei tardi anni Novanta alcuni ricercatori hanno identificato una subpopolazione di DC mieloidi dermiche con fenotipo distinto, che vennero nominate slanDC (cellule dendritiche 6-sulfo LacNAc+).
Le slanDC secernono grandi quantità di citochine pro-infiammatorie come TNFα e IL-12, e sono coinvolte nella patofisiologia di numerose malattie, incluso il morbo di Crohn e l’artrite reumatoide. Il loro ruolo indiscusso nella regolazione delle risposte immunitarie richiede l’indagine dettagliata della loro biologia. Sulla base di ciò il progetto EMBRACING SLANDC, finanziato dall’UE, ha iniziato a studiare i meccanismi coinvolti nella maturazione, migrazione e sopravvivenza di queste cellule.
Gli scienziati hanno caratterizzato l’espressione di marcatori di superficie sulle slanDC attivate e hanno dimostrato in modo preliminare che l’espressione delle IL12 in queste cellule potrebbe essere regolata da meccanismi epigenetici. Per comprendere in che modo il lipopolisaccaride influenza negativamente la sopravvivenza delle slanDC, hanno osservato i meccanismi di senescenza che coinvolgono i segnali extracellulari, gli effetti autocrini/paracrini delle citochine endogene e l’espressione dei recettori di morte cellulare. Le osservazioni suggerivano che la morte delle slanDC potrebbe essere indotta, in parte, tramite un processo ossidativo mediato dalle specie reattive all’ossigeno.
Rispetto al loro ruolo nella malattia, gli scienziati hanno osservato la co-localizzazione delle slanDC con altre cellule immunitarie, e hanno studiato le loro proprietà migratorie. In questo contesto è stata posta particolare enfasi sull’espressione dei recettori chemochine e la capacità chemioattrattante delle cellule rispetto ai neutrofili.
I risultati ottenuti da questo progetto hanno fornito nuove conoscenze sulla specializzazione funzionale delle slanDC umane. I risultati del progetto offrono nuovi concetti sulla patogenesi delle malattie, che potrebbero contribuire a progettare nuove terapie per diverse malattie immunitarie.