La gestione a distanza del diabete giovanile

Uno studio dell’UE sta studiando l’autogestione del diabete negli adolescenti, ricorrendo a un’interfaccia di servizi sanitari in rete a distanza. La sperimentazione ha rilevato un’elevata accettazione del sistema tra i pazienti, con picchi massimi nel gruppo più giovane e senza differenze rilevanti tra sessi.

Il diabete di tipo 1 è una malattia grave che comporta carenza di insulina; generalmente si evidenzia per la prima volta tra i 10 e i 14 anni. L’autogestione è fondamentale per tenere sotto controllo la malattia, ma tale scelta appare particolarmente difficile in relazione agli adolescenti.

Con il supporto di un finanziamento dell’UE, il progetto LTE-HEALTH (“Long-term e-health evolution for improving diabetic social and behavioural change management”) si è proposto di semplificare l’autogestione del diabete. Il concetto comprende lo sviluppo di una piattaforma di servizi sanitari in rete, che prevede robot umanoidi a cui i giovani diabetici si connettono a distanza. Il robot fornisce un’interfaccia tra i sensori dei pazienti e i medici, favorendo un mutamento comportamentale a lungo termine. Il progetto biennale si è concluso a inizio 2014.

Lo studio pilota era stato concepito per misurare l’accettazione del sistema da parte di pazienti e personale clinico. I risultati ottenuti da un gruppo di 37 ragazzi diabetici tra 6 e 16 anni hanno dimostrato un’accettazione complessiva di circa l’87 %. Hanno evidenziato la massima accettazione i pazienti tra 6 e 9 anni (quasi il 95 %), mentre i pazienti delle fasce 10-12 anni e 13-16 anni hanno registrato tassi di accettazione di circa l’84-85 %. Non è stata rilevata quasi alcuna differenza tra pazienti maschi e femmine.

Le attività di LTE-HEALTH rappresentano un momento importante nella valutazione della piattaforma di servizi sanitari in rete. Lo studio sperimentale ha dimostrato un elevato livello di accettazione del sistema proposto da parte dei pazienti.

pubblicato: 2015-04-27
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