L'industria dei
semiconduttori è la base dell'economia high-tech di oggi e sostiene
direttamente oltre 100 000 posti di lavoro in Europa e molti altri
indirettamente. Questo è stato ottenuto attraverso una continua
miniaturizzazione della tecnologia "metallo ossido semiconduttore
complementare" (CMOS), basata sul silicio. Questo modello durerà
tuttavia solo altri 10 o 15 anni.
La difficoltà maggiore per l'industria delle TIC è trovare
alternative per l'elaborazione e la conservazione delle informazioni
oltre i limiti del CMOS esistente. Ci sono buone indicazioni che il
grafene sia uno dei candidati principali per i componenti "oltre il
CMOS" ed è, nonostante la sua natura rivoluzionaria, complementare alle
tecnologie CMOS tradizionali.
Il grafene è stato oggetto di un'esplosione scientifica sin dagli
esperimenti rivoluzionari su questo nuovo materiale compiuti meno di 10
anni fa e riconosciuti con il Premio Nobel per la fisica nel 2012
assegnato al professor Andre Geim e al professor Kostya Novoselov
dell'Università di Manchester. Le eccezionali proprietà elettriche del
grafene potrebbero superare i limiti fisici del silicio - con i
transistor che diventano sempre più piccoli - fornendo le soluzioni per
l'era "oltre il CMOS", necessarie per affrontare le sfide della
concorrenza globale.
L'iniziativa faro GRAPHENE
(1), che riunisce diverse discipline e si rivolge alla ricerca per
diverse questioni, dalla comprensione fondamentale delle proprietà del
materiale alla produzione del grafene, è stata lanciata a ottobre 2013.
La ricerca proposta comprende l'elettronica, la spintronica, la
fotonica, la plasmonica e la meccanica - tutte basate sul grafene.
Coordinata dal prof. Jari Kinaret, dell'Università di Chalmers, in
Svezia, l'iniziativa faro coinvolge oltre 126 gruppi di ricerca
accademici e industriali in 17 paesi europei, con 136 ricercatori
principali, tra cui ci sono anche Premi Nobel. Con un bilancio mensile
iniziale di 54 milioni di euro, il consorzio GRAPHENE crescerà fino a
includere altri 20-30 gruppi attraverso un invito aperto per proposte di progetto a novembre , del valore di un totale di 9 milioni di euro.
"La produzione del grafene è ovviamente l'elemento centrale del
nostro progetto", ha detto il prof. Kinaret in occasione del lancio, ma
le applicazioni fondamentali da studiare comprendono dispositivi
elettronici e ottici veloci, elettronica flessibile, componenti
funzionali e leggeri e batterie avanzate. Tra gli esempi di nuovi
prodotti abilitati dalle tecnologie del grafene c'è un'elettronica al
consumo veloce, flessibile e forte, come la carta elettronica e i
dispositivi di comunicazione personale pieghevoli, nonché aeroplani più
leggeri e più efficienti in termini di energia. A più lungo termine, il
grafene dovrebbe dare vita a nuovi paradigmi computazionali e
applicazioni mediche rivoluzionarie, come la retina artificiale.
Si parte: Graphene come iniziativa faro per le FET
Descritte dal vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes
come "imprese coraggiose", le iniziative faro per le "Tecnologie future
ed emergenti" (FET) sono iniziative di ricerca visionarie, su ampia
scala, guidate dalla scienza, che sfidano problemi scientifici e
tecnologici in diverse discipline scientifiche. Questi nuovi strumenti
di finanziamento della ricerca dell'UE promuovono attività coordinate
tra l'UE e i programmi nazionali e regionali dei suoi Stati membri, sono
molto ambiziosi e si basano sulla cooperazione tra una serie di
discipline, comunità e programmi, poiché hanno bisogno di sostegno per
periodi fino a 10 anni. Dopo la fase di start-up, che durerà fino a
marzo 2016 nell'ambito dell'attuale Settimo programma quadro per la
ricerca (7° PQ) dell'UE, il lavoro continuerà nell'ambito del prossimo
programma, Orizzonte 2020, con un contributo previsto di 50 milioni di
euro l'anno per il progetto.
Graphene è stato scelto come iniziativa faro in seguito a un
concorso tra sei progetti pilota, volti a studiare i settori con il
maggiore potenziale per gli investimenti prolungati. Come ha detto la
Kroes: "La posizione dell'Europa come superpotenza della conoscenza
dipende dal pensare l'impensabile e sfruttare le idee migliori. La
concorrenza multi-miliardaria premia le rivoluzioni scientifiche locali e
dimostra che quando siamo ambiziosi possiamo sviluppare la migliore
ricerca in Europa".
L'iniziativa faro pilota dedicata al grafene, GRAPHENE-CA
(2) si è occupata di come gli sviluppi di questo materiale a base di
carbonio potrebbero rivoluzionare le TIC e l'industria. Il progetto
pilota ha stabilito un percorso scientifico e tecnologico completo che
servirà come base per il programma di ricerca dell'iniziativa faro
GRAPHENE, che copre elettronica, spintronica, fotonica, plasmonica e
meccanica e sostiene settori come la produzione del grafene e la
chimica. È sulla base di questo che è stato scelto.
Ora l'iniziativa faro è attiva e comprende un team di ricerca con un ambito da capogiro
. Ci sono le università di Lovanio in Belgio, Aalto in Finlandia, Lille
e Strasburgo in Francia, Breme, Chemnitz, Dresda e Amburgo in Germania,
Ioannina in Grecia, Dublino in Irlanda, Trieste in Italia, Minho in
Portogallo, Barcellona e Castilla-La Mancha in Spagna, Basilea, Ginevra e
Zurigo in Svizzera, Delft e Groningen nei Paesi Bassi e Cambridge,
Manchester e Oxford nel Regno Unito. Queste sono integrate da
politecnici e istituti di tecnologia in Austria, Danimarca, Francia,
Germania, Grecia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Svizzera. Inoltre ci
sono partner industriali come Nokia, Thales, Alcatel Lucent, Philips
Technology, Airbus e ST Microelectronics. E questa lista contiene solo
una parte delle organizzazioni partecipanti.
La loro missione è portare il grafene - e i materiali stratificati
correlati - dai laboratori accademici alla società, rivoluzionando
diversi settori industriali e creando crescita economica e nuovi posti
di lavoro in Europa.
"La Commissione, e tutti i partner accademici e industriali
dell'iniziativa faro Graphene, sono uniti in questo impegno. Si tratta
di un impegno insolitamente lungo e ci saranno sicuramente delle
difficoltà, occorre tenerlo presente," ha detto Carl-Christian Buhr,
membro del Consiglio della Kroes. "Dobbiamo includere l'industria in
modo che le idee siano accolte e conducano a nuovi prodotti e mercati. È
questa l'idea alla base dell'iniziativa faro".
Infatti, essa comprende una serie completa di attività complementari volte a questo fine, tra cui:
- Un progetto di tipo ERA-NET, FLAG-ERA (3), per sostenere
l'iniziativa faro nella coordinazione di attività di ricerca nazionali
sul grafene.
- Una serie di iniziative concentrate sulla diffusione di conoscenze sul grafene a un pubblico più ampio. La Graphene Week,
per esempio, è un forum annuale che riunisce centinaia di ricercatori
per condividere i loro ultimi sviluppi in diverse discipline - la
prossima si terrà a Göteborg, in Svezia, a giugno del 2014. Il suo scopo
è "riunire la tribù del grafene", in modo che le discussioni di scienza
fondamentale possano incontrare interessanti nuove applicazioni.
- Graphene Connect
è una piattaforma di interazione per accademie e aziende che invita gli
scienziati a pensare in modo originale e le industrie a sviluppare
prodotti per gli utenti finali a base di grafene. Questo includerà una
serie di workshop industriali e sessioni per investitori informali,
imprenditori e venture capitalist per discutere potenziali opportunità
di investimento nel campo del grafene.
- Graphene Study
è una scuola invernale europea sul grafene che aiuterà a creare una
nuova generazione di ricercatori sul grafene e nuovi canali di
comunicazione diretta tra giovani ricercatori e rappresentanti di
accademia e industria. Il primo si terrà nelle Alpi austriache dal 2 al 7
febbraio 2014.
Primi risultati
Una parte della ricerca sul grafene finanziata dall'UE in precedenza sta già producendo risultati. Il progetto GRAND
(4), che si è concluso a dicembre 2010, ha studiato se il grafene
continuerebbe a funzionare allo stesso modo se integrato nel processo
del CMOS di silicio.
Coordinato dalla AMO in Germania, il team del progetto si è proposto
di valutare se il grafene potrebbe veramente portare la tecnologia
tradizionale dei semiconduttori nell'era "oltre il CMOS". Il consorzio
GRAND ha sviluppato modi di fabbricare nanostrutture di grafene
bidimensionali (con larghezze di appena 5 nm) da usare in componenti
elettronici. Era importante dimostrare che non solo questi componenti
funzionano, ma che possono essere fabbricati in un modo scalabile fino a
quantità industriali.
Di conseguenza, il team ha progettato un nuovo tipo di transistor -
il cui concetto è stato pubblicato nella rinomata pubblicazione "Applied
Physics Letters" - che potrebbe aprire nuove vie per i dispostivi
elettronici e optoelettronici ad alta velocità a base di grafene.
Nell'ambito del progetto GRAND, il grafene è stato integrato anche
in un dispositivo di memoria non-volatile che si potrebbe ridurre a
dimensioni molecolari - una memoria di grafene misura appena 1x1 nm e
mantiene le informazioni memorizzate anche quando si spegne
l'alimentazione. Il team ha fabbricato oltre 10 di questi dispositivi,
il che ne indica la scalabilità.
Coordinato dal Politecnico di Chalmers, in Svezia, il progetto CONCEPTGRAPHENE
(5) si è proposto di sbloccare le potenzialità di depositare un sottile
strato di grafene su un carburo di silicio (SiC), con lo scopo di
sviluppare elettronica scalabile con potenziali applicazioni nella
"spintronica" e in dispositivi di misurazione super precisi. Il team ha
lavorato alla fabbricazione di wafer di grafene su larga scala che
permetterebbero la costruzione di dispositivi elettronici ad alta
densità su un singolo wafer di silicio. Questo tipo di tecnologia sarà
necessaria per la produzione industriale su vasta scala di componenti e
dispositivi a base di grafene in un modo che sia compatibile con le
attuali tecniche del settore.
Il progetto, che si è concluso a settembre 2013, ha lanciato una
start-up che produrrà wafer di grafene. Graphensic AB si trova a
Linköping, in Svezia. L'azienda è una spin-off dell'Università di
Linköping e produce grafene su carburo di silicio (SiC) di alta qualità e
molto uniforme usando un "processo a grafene ad alta temperatura"
brevettato, un metodo di crescita che produce un sottile strato di
grafene, anche un solo strato di atomi, su SiC.
Altri risultati
Il grafene non è però l'unico materiale innovativo che potrebbe trasformare l'elettronica. Il progetto 2D-NANOLATTICES
(6), che si concluderà a maggio 2014, sta lavorando ad altre strutture a
reticolo molecolare simili alla grafite a base di diversi elementi.
Questi "nanoreticoli" hanno grandi potenzialità anche per preparare il
terreno per dispositivi nano-elettronici ancora più piccoli e più
potenti. In particolare, il "silicene" (o il "germanene"), l'equivalente
in silicio o germanio del grafene, se esistono, potrebbero offrire una
migliore compatibilità con la lavorazione del silicio.
Coordinato dal Centro nazionale per la ricerca scientifica
"Demokritos", in Grecia, il team del progetto desidera trovare modi di
indurre e stabilizzare il silicio e il germanio e provare per la prima
volta che il silicene ha un'esistenza fisica. Prodotto con strati
alternati debolmente legati tra di loro, ognuno dei quali consiste in un
singolo strato di atomi, questo nuovo materiale potrebbe servire per
gli elementi di porte e altri componenti in nuovi semiconduttori
miniaturizzati in 2D.
Forse siamo ancora nelle prime fasi, ma questi sembrano i primi
passi di una trasformazione del modo in cui i dispositivi elettronici
sono fatti - e delle loro capacità - che ha le potenzialità per
trasformare in modo simile l'industria dell'high-tech e l'economia
dell'Europa.
I progetti presentati in questo articolo sono stati sostenuti dal Settimo programma quadro (7° PQ) per la ricerca.
(1) "Graphene-based revolutions in ICT and beyond"
(2) "Graphene-based nanoelectronic devices"
(3) "A flagship-supporting ERA-NET"
(4) "New electronics concept: wafer-scale epitaxial graphene"
(5) "Coordination Action for graphene-driven revolutions in ICT and beyond"
(6) "Strongly anisotropic Graphite-like semiconductor/dielectric 2D nanolattices".
Collegamenti ai progetti su CORDIS:
- 7° PQ su CORDIS
- Scheda informativa dell'iniziativa faro GRAPHENE su CORDIS
- Scheda informativa del progetto GRAPHENE-CA su CORDIS
- Scheda informativa del progetto GRAND su CORDIS
- Scheda informativa del progetto CONCEPTGRAPHENE su CORDIS
- Scheda informativa del progetto 2D-NANOLATTICES su CORDIS
Collegamenti ai siti web dei progetti:
- Sito web del progetto "Graphene-based revolutions in ICT and beyond"
- Sito web "Coordination Action for graphene-driven revolutions in ICT and beyond"
- Sito web "Graphene-based nanoelectronic devices"
- Sito web "New electronics concept: wafer-scale epitaxial graphene"
- Sito web "Strongly anisotropic Graphite-like semiconductor/dielectric 2D nanolattices"
Collegamenti a notizie e articoli correlati:
- "Articoli di approfondimento - Incontro con I pionieri delle tecnologie future ed emergenti"
- Comunicato
stampa CE: Il più grande premio di eccellenza nella storia della
ricerca vinto dai progetti "Grafene" e "Cervello umano"
- Comunicato stampo per il lancio dell’iniziativa faro GRAPHENE
Altri collegamenti:
- Sito web dell'Agenda digitale della Commissione europea