La dieta mediterranea ipocalorica può incidere sui geni e migliorare la salute

Una nuova ricerca dimostra che una dieta mediterranea con alte percentuali di grassi derivanti da noci e olio extra-vergine di oliva può modificare la funzione dei geni di alcune cellule specifiche. Ciò dovrebbe contribuire a contrastare vari disturbi di salute, in particolare le patologie cardiovascolari.

Il corretto svolgimento della metilazione è fondamentale per il buon funzionamento di quasi tutti gli apparati del corpo umano. La metilazione del DNA è un processo naturale che controlla la corretta espressione dei geni all''interno delle cellule del corpo, in maniera tale che quest''ultimo funzioni nel modo giusto e rimanga sano.

Un gruppo di ricercatori sostenuto dal progetto finanziato dall''UE PREDIMED PLUS ha analizzato l''impatto di due diete mediterranee, una ricca di olio extra-vergine di oliva (olio EVO) e l''altra ricca di noci, sullo stato della metilazione dei geni nei leucociti circolanti nel sangue periferico.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista «Nutrients» e riguardano in particolare tre gruppi di intervento tra i volontari ad alto rischio cardiovascolare: dieta mediterranea + olio EVO, dieta mediterranea + noci e un gruppo di controllo a ridotta assunzione di grassi. Il gruppo ha affermato che alcuni componenti specifici della dieta mediterranea, in particolare noci e olio EVO, si sono dimostrati capaci di indurre cambiamenti nella metilazione di vari geni dei leucociti circolanti nel sangue periferico. «Questi cambiamenti possono risultare vantaggiosi per la salute, specie quelli che avvengono nei geni legati al metabolismo intermedio, al diabete, alle infiammazioni e alla trasduzione del segnale, il che potrebbe contribuire a spiegare il ruolo della dieta mediterranea e della qualità dei grassi sui risultati sanitari», hanno sottolineato i ricercatori.

Lo studio in questione è stato condotto nel quadro della sperimentazione PREDIMED. Prevención con Dieta Mediterránea è una sperimentazione clinica randomizzata e multicentrica di intervento nutrizionale svolta in Spagna dal 2003 al 2011 per valutare gli effetti della dieta mediterranea sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. I partecipanti erano uomini di età compresa tra 55 e 80 anni e donne di età compresa tra 60 e 80 anni che non avevano mai sofferto di malattie cardiovascolari.

Il progetto in corso PREDIMED PLUS (Long-term effects of an energy-restricted Mediterranean diet on mortality and cardiovascular disease: The PREDIMED PLUS Study) pone a confronto gli effetti cardiovascolari di uno stile di vita mirato a una perdita di peso intensiva e basato su una dieta mediterranea ipocalorica tradizionale con un programma meno intensivo che utilizza sempre la dieta mediterranea, ma senza impiegare restrizioni caloriche, interventi comportamentali o programmi di attività fisica.

L''intento della ricerca è quello di fornire un approccio nuovo, accessibile e sostenibile alla riduzione della morbilità e della mortalità eccessive causate dalle malattie cardiovascolari tra gli adulti in sovrappeso e obesi, in aggiunta a quanto osservato nella sperimentazione PREDIMED I. I ricercatori hanno riscontrato una perdita di peso e una diminuzione della circonferenza alla vita decisamente superiori nel gruppo di intervento piuttosto che in quello di controllo. Nel gruppo di intervento sono stati inoltre osservati cali più significativi per quanto riguarda la pressione arteriosa, la glicemia a digiuno e i livelli di colesterolo totale. Hanno pertanto concluso che la dieta mediterranea ipocalorica unita all''attività fisica risulta essere «più efficace nel raggiungimento di una perdita di peso duratura e di un tasso più elevato di regressione della sindrome metabolica rispetto a quanto osservato nel gruppo di controllo».

Per il progetto PREDIMED PLUS sono stati reclutati 6 919 partecipanti in oltre 20 centri sul campo sparsi per tutta la Spagna.

Per maggiori informazioni, consultare:

progetto PREDIMED PLUS

ultima data di modifica: 2018-03-21 17:15:01
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