Modelli multiscala collegano biodiversità e perdita di habitat

Ecologisti finanziati dall’UE hanno sviluppato una nuova teoria che collega la biodiversità alla perdita di habitat. Il lavoro potrebbe migliorare gli sforzi per la coservazione della biodiversità globale.

Una recente esplosione dei dati globali sulla biodiversità sta cambiando la comprensione degli scienziati del modo in cui sono collegati la biodiversità e il clima globale. Questo ha prodotto nuovi strumenti e teorie per aiutare a comprendere i meccanismi alla base dei modelli di biodiversità emergenti.

Il progetto WORLDIVERSITY (Linking global species richness and beta diversity to individual species distributions at multiple phylogenetic and spatial scales) ha usato i nuovi dati disponibili e i progressi nella statistica per sviluppare strumenti per migliorare le mappe della biodiversità e stimare la perdita di biodiversità attraverso la perdita di habitat.

I ricercatori hanno usato serie di dati disponibili riguardanti la distribuzione di uccelli, mammiferi e amfibi, integrandoli in un unico database, che è stato usato per sostenere la teoria che collega la distribuzione delle specie agli habitat, e l’estinzione delle specie alla perdita di habitat. La novità della teoria sta nel fatto che collega esplicitamente i processi su scala locale, regionale e globale.

Sono stati sviluppati vari metodi – tra cui strumenti software – per stimare la perdita di biodiversità e la perdita di habitat. Alcuni strumenti sono anche in grado di prevedere i punti geografici dell’origine di una specie, oppure di migliorare le previsioni sulle specie con mappe ad elevata risoluzione.

WORLDIVERSITY ha usato queste tecniche per mostrare l’effetto della distruzione degli habitat sulla biodiversità e, inoltre, ha rivelato che la diversità degli impollinatori in Europa non è più in declino. I metodi sviluppati sono anche stati utilizzati per mappare i vettori della malaria nell’Africa meridionale. Questi risultati di alto profilo aiuteranno ad attirare l’attenzione della comunità della conservazione su altri aspetti della biodiversità, quali la diversità filogenetica o funzionale.

I metodi e le teorie sviluppate tramite il progetto favoriranno la conservazione della biodiversità globale migliorando la conoscenza della distribuzione delle specie e permettendo stime migliori dei tassi di estinzione effettiva laddove avviene una perdita di habitat. Inoltre, gli strumenti prodotti possono essere applicati all’epidemiologia, biologia della conservazione, climatologia, elaborazione di immagini e telerilevamento.

pubblicato: 2016-07-12
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