Con la crescente frequenza di calamità naturali legate all’acqua, quali alluvioni e siccità, i responsabili delle politiche prestano sempre maggiore attenzione alla gestione dei rischi e alle strategie di adattamento, che richiedono non solo una comprensione e un utilizzo migliori delle previsioni di fenomeni idrologici estremi, ma anche il coinvolgimento di parti interessate nel processo decisionale. Il progetto IMPREX, finanziato dall’UE, fa proprio questo, combinando diverse forme di dati con modelli climatici a elevata potenza per prevedere e prepararsi alle ripercussioni delle condizioni idro-meteorologiche.
Una
notizia sul sito web del progetto spiega: «L’integrazione interdisciplinare delle conoscenze è un elemento essenziale per la fornitura di servizi in materia di clima, in quanto tratta il processo di condensazione di più fonti di conoscenza (modelli climatici, modelli economici, modelli idrologici, ecc.) in un modello congiunto che può essere utilizzato per supportare decisioni degli utenti basate su elementi scientifici».
Per adempiere a tale scopo, IMPREX utilizza un approccio partecipativo di modellizzazione dinamica dei sistemi che coinvolge gli utenti finali sin dalle fasi iniziali del processo di creazione del modello. I partner del progetto ritengono che «le conoscenze, i dati e le priorità delle parti interessate abbiano un impatto reale sullo sviluppo del modello in termini di definizione dei presupposti e dei parametri del modello».
Come parte di questo approccio, IMPREX sviluppa innanzitutto un modello qualitativo insieme agli utenti finali. «Il passaggio successivo riguarda lo sviluppo di modelli quantitativi in cui diverse componenti di modellizzazione siano integrate e adattate alle particolarità di una regione e alle esigenze degli utenti finali per il supporto alle decisioni».
Coinvolgimento delle parti interessate
Nello stesso sito web, un
video rivela un esempio di come IMPREX si avvalga della modellizzazione dinamica del sistema, combinando dati di modelli idrologici, economici e climatici. Si riferisce a un caso di studio che coinvolge il bacino del fiume Júcar, in cui gli episodi di siccità e di alluvioni sono altamente ricorrenti. L’obiettivo principale di questo caso di studio è «definire un modo per migliorare i meccanismi di previsione di afflusso attualmente utilizzati e applicarli nella gestione reale degli eventi».
Questo caso di studio è importante per IMPREX «a causa dell’elevato livello di cooperazione tra le autorità per la gestione della siccità esistenti, il che è un esempio di come il coinvolgimento delle parti interessate possa fare la differenza nella gestione delle risorse idriche». Il progetto valuterà in che modo una migliore previsione di fenomeni idrologici estremi possa rafforzare l’efficienza del funzionamento del sistema idrico rispetto a fenomeni di siccità, prendendo in considerazione l’idroelettricità e l’agricoltura. «Le lezioni apprese da questo caso di studio in termini di coinvolgimento delle parti interessate, cooperazione e integrazione delle previsioni di fenomeni estremi nel processo decisionale possono essere esportate in altri bacini idrografici europei al fine di risolvere le sfide future».
Incendi e previsioni
Il principio fondamentale alla base di IMPREX, che consiste nell’«imparare da oggi ad anticipare il domani», è rilevante anche secondo vari studi parzialmente sostenuti dal progetto. Un esempio recente è un articolo pubblicato sulla rivista
«Nature Communications». Gli autori hanno scritto: «Gli obiettivi generali di questo studio sono lo sviluppo di relazioni predittive empiriche tra variabili climatiche e incendi per l’intero globo e l’esplorazione delle prestazioni di un modello climatico [aree bruciate] integrato che combini modelli empirici incendi-clima con previsioni climatiche stagionali globali, al fine di ottenere previsioni stagionali degli incendi in tutto il mondo».
Il progetto IMPREX (IMproving PRedictions and management of hydrological EXtremes) in atto è stato concepito per «migliorare le capacità previsionali di fenomeni meteorologici e idrologici estremi in Europa e delle loro ripercussioni, applicando insiemi di modelli dinamici, studi sui processi, nuove tecniche di assimilazione dei dati e modellazione ad alta risoluzione», come sintetizzato su
CORDIS.
Per maggiori informazioni, consultare:
sito web del progetto IMPREX