Test semplice e rapido per rilevare malattie infettive nei cani

Un team di ricercatori ha proposto un nuovo test che esamina in maniera rapida i cani per verificare la loro esposizione a un parassita trasmesso dai pappataci. Il test potrebbe essere utilizzato per monitorare l’efficacia dei tentativi di controllo dei pappataci.

L’Organizzazione mondiale della sanità considera la leishmaniosi una grave malattia infettiva trascurata. È anche un importante problema di salute pubblica e veterinaria che affligge sia i paesi in via di sviluppo sia l’Europa. La riduzione delle malattie infettive trascurate è uno dei principali obiettivi della politica di sviluppo dell’UE. I progressi tecnologici ed epidemiologici esistenti rafforzano la necessità di sviluppare programmi di formazione volti a elaborare nuovi strumenti e strategie per controllare la leishmaniosi.

Per affrontare questo problema, il progetto EUROLEISH-NET, finanziato dall’UE, sta attuando un programma di formazione europeo a livello di dottorato incentrato sullo sviluppo e l’applicazione di metodologie per il controllo della leishmaniosi. Diverse istituzioni accademiche e non accademiche in Europa e all’estero ospitano 15 dottorandi per offrire competenze e formazione, spaziando dalla parassitologia alle scienze molecolari, alla genetica, all’epidemiologia e agli interventi strategici. Le ricerche intraprese riguardano la scoperta di farmaci, la farmacoresistenza, la diagnostica e lo sviluppo di vaccini, la genetica delle popolazioni, il controllo dei vettori e i programmi di controllo integrato.

I cani infetti dal Leishmania infantum, un parassita trasmesso dal pappatacio Phlebotomus perniciosus (P. perniciosus), costituiscono un rischio di propagazione di infezioni da leishmaniosi agli esseri umani. Si stima che oltre 2,5 milioni di cani siano infetti nell’Europa meridionale, e si tratta di un’infezione difficile da curare. I tentativi di controllo si concentrano spesso su popolazioni intere di pappataci. Gli attuali test relativi al saggio di immunoassorbimento enzimatico (ELISA, enzyme-linked immunosorbent assay) per verificare la presenza di una proteina della saliva del pappatacio P. perniciosus sono particolarmente utili in laboratorio. Tuttavia, questo non è il caso di specie.

Uno strumento efficace sottopone a un esame rapido i cani per verificare la presenza di morsi di pappataci

Secondo un recente comunicato stampa, i ricercatori hanno preparato un test immunocromatografico (ICT, immunochromatographic test) per sottoporre i cani a un esame rapido al fine di verificare la presenza di P. perniciosus. «L’ICT rileva gli stessi anticorpi contro la proteina della saliva del pappatacio (SP03B) come un test ELISA esistente. Per ottimizzare il test, il team ha utilizzato 53 beagle allevati in laboratorio, alcuni dei quali erano stati esposti a 200 pappataci P. perniciosus».

È stato eseguito un confronto tra l’ICT e i due test ELISA esistenti. I risultati hanno mostrato una «concordanza pari quasi al 100 % ed è stato rilevato che l’ICT ha una sensibilità del 100 % e una specificità dell’86,79 %. Aumentare il limite di rilevazione del test porterebbe a una specificità del 96,23 % senza modificare la sensibilità».

I ricercatori hanno dichiarato che «questo test può essere eseguito facilmente, senza la necessità di personale qualificato o attrezzature specializzate». «Per confermare la precisione della rilevazione sul campo e l’applicabilità del test, è necessaria un’ulteriore valutazione delle popolazioni canine esposte a varie frequenze di morsi di pappataci e la convalida del test con sangue intero canino».

Citato nella rivista «PLOS Neglected Tropical Diseases», il team di ricerca ha aggiunto: «Abbiamo sviluppato un ICT semplice e rapido basato sulla proteina della saliva rSP03B del P. perniciosus, in grado di sostituire l’ELISA standard utilizzato negli studi precedenti». Riassumendo l’importanza dei risultati, i ricercatori hanno affermato: «La nostra rSP03B sero-strip ha dimostrato di essere estremamente sensibile e specifica nella rilevazione di anticorpi (IgG) contro la saliva del P. perniciosus. In futuro, questo test potrà essere impiegato nel corso di studi epidemiologici di CanL [leishmaniosi canina] su larga scala nell’area del Mediterraneo per valutare l’efficacia dei programmi di controllo dei vettori».

Il progetto EUROLEISH-NET (Control of leishmaniasis, from bench to bedside and community), attualmente in corso, formerà la prossima generazione di eminenti ricercatori della leishmaniosi, dotandoli di competenze che possono essere ampiamente trasposte a livello internazionale.

Per ulteriori informazioni, si consulti:
sito web del progetto EUROLEISH-NET

pubblicato: 2018-09-22
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