Verso un’industria sostenibile

Sedici partner di istituti di ricerca e aziende europei e sudamericani stanno studiando modi rispettosi dell’ambiente per creare nuovi prodotti biologici a partire dai sottoprodotti di frutta e verdura.

Il metodo attualmente utilizzato in vari settori della produzione si basa molto su risorse naturali limitate e in genere non è eco-compatibile. Ci sono molte nuove tecnologie a disposizione che offrono un’alternativa sostenibile, ma queste non sono ancora ampiamente accettate e/o utilizzate dall’industria.

Con questa premessa, il progetto TRANSBIO, finanziato dall’UE, sta sviluppando diversi approcci biotecnologici per trasformare i sottoprodotti in bioprodotti a valore aggiunto. Il progetto ha usato sottoprodotti dell’industria della lavorazione di frutta e verdura rappresentativa per la Valle dell’Ebro e la Costa Rica per produrre plastica (PHB), acido succinico ed enzimi per detergenti.

Prima il consorzio ha caratterizzato e selezionato i sottoprodotti appropriati dell’industria della lavorazione di frutta e verdura, in seguito ha adattato procedure di pre-lavorazione e idrolisi enzimatica per ottenere zuccheri fermentabili per la fermentazione microbica. Per ottenere un ampio potenziale di applicazione per i sottoprodotti selezionati, i partner del progetto stanno studiando due diverse strategie di fermentazione – coltivazione sommersa in mezzi liquidi (batteri, lieviti) e fermentazione allo stato solido (funghi). Per quanto riguarda il PHB, l’obiettivo principale era l’individuazione e la selezione di ceppi adatti di tipo selvatico di Ralstonia eutropha e di altri ceppi in grado di produrla. Un ceppo selvatico è stato selezionato per ognuno dei substrati di fermentazione proposti e sarà usato per ampliare il processo.

Sono stati ottenuti un totale di 692 lieviti isolati, 450 dai sottoprodotti della frutta e 242 dalle verdure. Sono stati selezionati due ceppi diversi, che sono stati testati con successo in bioreattori controllati e che riuscivano a produrre quantità maggiori di acido succinico rispetto al ceppo di riferimento. Inoltre gli enzimi ottenuti nel galleggiante dei sottoprodotti fermentati allo stato solido sono stati caratterizzati e una volta determinato un metodo di stabilizzazione adatto, il partner Tecnalia sarà in grado di cominciare i test in semi-scala e controllare gli enzimi in normali condizioni di lavanderia.

I partner del consorzio stanno conducendo analisi di impatto ambientale ed economico per valutare la sostenibilità delle procedure e dei prodotti di TRANSBIO. I risultati del progetto aumenteranno la competitività dell’industria biotecnologica europea e promuoveranno un esteso assorbimento di pratiche industriali più sostenibili.

pubblicato: 2015-07-07
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