Attualmente, oltre 385 milioni di persone in tutto il mondo soffrono del diabete di tipo 2, una malattia considerata epidemica nelle società moderne, provocata da una disfunzione metabolica dovuta a un cattivo stile di vita, alimentazione sbagliata e obesità. È quindi necessario studiare interventi che modifichino il modo in cui il nostro organismo controlla la sazietà, il peso e la composizione corporea.
Il progetto LUPIN-CHALLENGE, finanziato dall’UE, si propone di sviluppare raccomandazioni alimentari basate sul lupino a foglia stretta. I chicchi di questa pianta, infatti, hanno un elevato contenuto di fibre alimentari e proteine e sono considerati un cibo sano, che aiuta a ridurre la pressione sanguigna e le malattie cardiovascolari. I cibi che ne sono arricchiti favoriscono inoltre il controllo della sazietà, fornendo al contempo un apporto energetico significativo. Grazie al loro basso contenuto di grassi e di amidi, hanno un indice glicemico basso e possono servire come farmaci naturali anti-diabetici.
Il progetto si propone di identificare quali sono le proteine responsabili di questo effetto del lupino a foglia stretta. A questo scopo, il team intende creare piante di lupino mutanti per alcune proteine, che permetteranno di identificare quali di esse favoriscono una maggiore sensibilità insulinica e la riduzione dell’appetito nei ratti. Oltre al ricorso alla tecnologia di interferenza dell’RNA per ridurre l’espressione di specifiche proteine del lupino, gli scienziati hanno sviluppato tecniche per ottenerne la forma ricombinante e hanno condotto studi sulla cristallizzazione che consentiranno di raccogliere informazioni di carattere strutturale e funzionale.
Queste proteine ricombinanti sono state utilizzate per l’alimentazione di ratti i cui livelli di glucosio sono stati confrontati con altri animali a cui era stata somministrata insulina. Come per molti altri legumi, tuttavia, le proteine di questi semi provocano anche forti reazioni allergiche, che rendono necessaria un’ulteriore ottimizzazione in vista dell’uso negli esseri umani.
Una parte interessante del progetto riguarda lo studio dell’interazione delle proteine del lupino con l’insulina umana. I ricercatori hanno identificato quali proteine interagiscono in vitro con l’insulina, un fenomeno che potrebbe spiegare gli effetti fisiologici osservati e il possibile aumento della sensibilità all’insulina.
Nel complesso, lo studio LUPIN-CHALLENGE ha fornito informazioni fondamentali sui vantaggi medici degli ingredienti del lupino a foglia stretta rispetto al diabete di tipo 2. I cibi sani contenenti costituenti di questa pianta rappresentano uno strumento prezioso e di facile utilizzo per abituare le persone a condurre uno stile di vita più sano.