Costruire una rete dell’UE per la ricerca sulle malattie degli animali

Le strutture che in tutta l’Europa si dedicano alla ricerca sulle malattie degli animali sono ora connesse all’interno di una rete caratterizzata da iniziative coordinate. In tal modo è possibile affrontare con maggiore efficienza le malattie infettive esistenti ed emergenti degli animali.

Il progetto NADIR ("The network of animal disease infectiology research facilities"), finanziato dall'UE, ha collegato tra loro 14 laboratori europei. Si tratta di laboratori con livello di biosicurezza 3, operanti in piena sicurezza con parassiti, virus e batteri che rappresentano una minaccia per la salute umana. È in fase di attuazione l'organizzazione e l'ammodernamento dei laboratori, al fine di promuovere attività di ricerca veterinaria collaborative, economiche e razionalizzate.

Una piattaforma su Internet ha consentito di organizzare e sostenere la collaborazione tra i partner. La condivisione delle migliori pratiche, della formazione e dei protocolli, accanto alla gestione delle linee di animali e agli strumenti interni, hanno favorito le relazioni, consentendo di concentrarsi su malattie specifiche. L'infrastruttura di NADIR ha permesso ai ricercatori di caratterizzare linee di animali, adattare le tecnologie di acquisizione delle immagini e sviluppare nuovi strumenti molecolari e modelli animali. Durante il progetto è stato costituito un database di modelli animali. La collezione di isolati patogeni, tessuti e fluidi infetti può ora essere impiegata per progettare nuovi esami diagnostici.

NADIR ha sviluppato utili linee guida sugli standard di biosicurezza, bioprotezione ed etica. Le attività congiunte di ricerca hanno riguardato anche la caratterizzazione di linee di animali, la diagnosi di malattie infettive e lo sviluppo di modelli migliori o nuovi relativi alle malattie infettive. Sono state genotipizzate linee cellulari di polli, pecore, maiali e pesci. Gli scienziati hanno valutato la suscettibilità delle linee di animali alle infezioni utilizzando diversi virus, prioni, batteri e parassiti.

Una serie di dispositivi è stata testata con esiti positivi su maiali e ruminanti, per monitorare la progressione delle malattie infettive. I partecipanti di NADIR hanno la possibilità di seguire il processo infettivo in piccoli animali (topi, polli) attraverso tecnologie immaginografiche. Inoltre, il monitoraggio viene eseguito tramite strumenti immunologici, microarray e analisi multidiagnostiche sviluppati nel corso del progetto.

Gli scienziati di NADIR hanno affrontato malattie virali appena comparse. Tali virus causano, tra l'altro, la febbre catarrale ovina, la febbre della valle del Rift, il virus Schmallenberg, la peste suina africana e la peste equina africana. Si tratta di infezioni che rappresentano zoonosi emergenti, ovvero malattie trasmissibili dall'animale all'uomo. Le collaborazioni instauratesi durante il progetto NADIR consentiranno tempi più rapidi di intervento di fronte alla comparsa di una nuova malattia, grazie agli strumenti e alle risorse disponibili in tutta l'Europa.

pubblicato: 2015-06-02
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