In seguito a sempre maggiori sforzi per ridurre le emissioni di carbonio, l’energia elettrica da fonti rinnovabili sta emergendo come una fonte energetica vitale. Grazie alla sua forte potenzialità di supporto alla transizione energetica, il ruolo dell’idrogeno come vettore energetico versatile, pulito e sicuro è ampiamente riconosciuto.
La sua produzione basata sull’energia eolica che utilizza l’elettrolisi, la separazione dell’acqua in idrogeno e ossigeno, è ormai una tecnologia nota. Si è però rivelata difficile la produzione economicamente competitiva e sostenibile di grandi quantità di idrogeno con questo processo. Il progetto
HyBalance, finanziato dall’UE, sta affrontando questa sfida, producendo su scala più ampia idrogeno dalle turbine eoliche, con una centrale idroelettrica. Permetterà di stoccare elettricità rinnovabile a basso costo, fornendo servizi di bilanciamento delle reti oltre che idrogeno per gli utenti industriali. Fornirà inoltre idrogeno al settore dei trasporti.
Il sito pilota del progetto è stato recentemente inaugurato da Air Liquide, la società che sta coordinando HyBalance. Come spiegato in un
comunicato stampa, l’elettrolizzatore «con una capacità di 1,2 MW, consente di produrre circa 500 kg di idrogeno al giorno senza rilasciare CO2». Sarà sufficiente per 1 000 auto e potrà rifornire anche autobus e carrelli elevatori a idrogeno, secondo la
presentazione sul sito web del progetto. Oltre ai clienti industriali, l’idrogeno prodotto viene utilizzato per alimentare la rete di cinque stazioni di idrogeno installate e gestite in Danimarca.
Equilibrio e stabilità
Il bilanciamento della rete è fondamentale per la stabilità dei sistemi elettrici. A causa della loro natura intermittente, le fonti di energia solare o eolica possono dare eccessiva o poca elettricità ad una rete. Se non correttamente bilanciate, la sovratensione e la frequenza derivanti dall’eccesso di elettricità potrebbero causare danni all’elettronica. Gli elettrolizzatori consentono alle aziende di servizi pubblici di immagazzinare l’energia che andrebbe sprecata per lunghi periodi di eccesso di offerta. Durante il picco di domanda, l’idrogeno immagazzinato può essere utilizzato per generare sufficiente elettricità.
«L’energia eolica è fluttuante e richiede adeguate opzioni di flessibilità per garantire l’equilibrio della rete elettrica. L’elettrolisi dinamica dell’acqua offre tale flessibilità utilizzando l’elettricità quando i prezzi sono bassi o c’è bisogno di bilanciarla e trasformarla in idrogeno», fa notare un
opuscolo del progetto. Nel suo tentativo di promuovere la transizione ecologica, «HyBalance svilupperà modelli di business che determineranno quando conviene trasformare l’energia eolica in idrogeno», come evidenziato nella stessa presentazione.
Il progetto utilizzerà la tecnologia di elettrolisi a membrana a scambio protonico (PEM), che è caratterizzata da un’elevata efficienza (più idrogeno prodotto per kWh di elettricità) e flessibilità, secondo la presentazione. I partner auspicano che questa tecnologia sia pienamente convalidata per le applicazioni commerciali al termine del progetto.
Il progetto in corso HyBalance (HyBalance) è stato studiato per dimostrare il legame tra lo stoccaggio di energia sotto forma di idrogeno e lo sviluppo di soluzioni per la mobilità dell’idrogeno. «Non solo convaliderà la tecnologia di elettrolisi PEM altamente dinamica e i processi innovativi di erogazione dell’idrogeno coinvolti, ma li dimostrerà anche in un ambiente industriale reale applicando apparecchiature per la produzione e il rifornimento di idrogeno ad alta pressione», come riportato su
CORDIS.
Per maggiori informazioni, consultare:
sito web del progetto HyBalance