Centrali elettriche alimentate con combustibili fossili a basse emissioni

Aumentare l’efficienza termica delle centrali elettriche alimentate con combustibili fossili è un modo promettente per ridurre il consumo di combustibile e le emissioni e per minimizzare il cambiamento climatico globale. Una nuova lega di acciaio promette di fare proprio questo, portando importanti benefici globali.

Riuscire a soddisfare la crescente domanda mondiale di energia in modo sostenibile è una delle principali sfide del XXI secolo. Anche se aumentare l’uso di fonti energetiche rinnovabili come l’eolico e il solare è un obbiettivo importante, tali sistemi a causa della loro natura variabile non possono rimpiazzare completamente l’utilizzo dei combustibili fossili.

Gli scienziati finanziati dall’UE che lavorano al progetto Z-ULTRA (Z phase strengthened steels for ultra-supercritical power plants) intendono ottenere questo risultato consentendo delle temperature elevate attraverso un miglioramento della resistenza degli acciai alla degradazione. In particolare, la ricerca si concentra sulle operazioni di sviluppo e qualifica di una nuova lega di acciaio con cromo al 12 %.

Gli acciai con un contenuto di cromo del 9 % storicamente hanno consentito di aumentare la temperatura del vapore principalmente a causa della precipitazione di piccole particelle di nitruri. Tuttavia, aumentare il contenuto di cromo fino al 11-12 % ha portato alla nociva precipitazione della termodinamicamente stabile fase Z a danno delle desiderate piccole particelle di nitruri.

Invece di contrastare la crescita delle particelle legate alla fase Z, i ricercatori di Z-ULTRA intendono sfruttarle come agente di rinforzo. Per fare questo, essi devono identificare le composizioni chimiche e i trattamenti termici che portano alla loro nucleazione controllata e a ridotti tassi di ingrossamento del grano.

Attualmente il team sta testando tre nuove composizioni della lega e trattamenti termici attraverso una serie di esperimenti su nanoscala sviluppati nell’ambito del progetto. Inoltre, le analisi computazionali basate sulla meccanica quantistica (teoria del funzionale della densità) stanno indicando strutture ottimizzate e sequenze di stratificazione delle leghe che faciliteranno la nucleazione della fase Z. Il lavoro teorico è supportato da una modellazione termodinamica e cinetica completata da misurazioni sperimentali.

Sono stati prodotti dei dimostratori che attualmente vengono sottoposti a test di scorrimento viscoso, corrosione e ossidazione. I ricercatori hanno intenzione di produrre un acciaio resistente al calore che consentirà un’efficienza termica delle centrali elettriche alimentate con combustibili fossili superiore al 50 %, un valore che è del 30 % più elevato rispetto allo standard attuale nella maggior parte delle centrali elettriche esistenti. Esso ridurrà di conseguenza le emissioni di anidride carbonica, fornendo un contributo inestimabile alla salute del pianeta.

pubblicato: 2015-12-29
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