Il settore manifatturiero è di vitale importanza per l’economia europea. Grazie alle piccole e medie imprese (PMI) – che rappresentano il 99 % del settore – l’industria manifatturiera contribuisce a circa il 17 % del prodotto interno lordo dell’UE offrendo 22 milioni di posti di lavoro. Essendo imprese ad alto impiego di risorse naturali ed energia, le PMI subiscono crescenti pressioni in termini di competitività con le imprese non situate nell’UE.
Il progetto
ICARUS (An innovative, environmentally friendly CO2/lubricant absorption power system for highly efficient power generation from low temperature industrial waste heat to reduce emissions and costs), finanziato dall’UE, ha sviluppato con successo un prototipo da 5 kW, il quale offre un recupero di calore economicamente vantaggioso, riducendo la necessità di energia elettrica e le emissioni di anidride carbonica (CO2).
Dopo aver effettuato ricerche riguardo alle esigenze degli utenti finali, relative al sistema, gli scienziati hanno sviluppato modelli termodinamici per valutare il fluido di lavoro più adatto in termini di efficienza del sistema e pressione di esercizio. Inoltre, hanno identificato il tipo di espansore da utilizzare, il quale genera energia elettrica quando il fluido di lavoro passa attraverso di esso.
Il calore proveniente dal flusso di calore viene trasferito in un sistema di assorbimento. Un sistema di generazione dell’energia ad assorbimento in grado di soddisfare i requisiti in termini di costi e potenza per il recupero del calore a bassa temperatura costituirebbe una vera e propria svolta del settore. Il sistema sviluppato permette la generazione di energia elettrica dal calore di scarto industriale senza influire sui processi industriali, con un’efficienza di conversione fino al 20 %.
Il lavoro del progetto ha gettato le basi per progetti di follow-up dedicati alla progettazione di tecnologie innovative, come per esempio un sistema di 20 kW a ciclo Rankine con fluido organico per uso commerciale. Tale unità dovrebbe ridurre le emissioni di CO2 di circa 90 tonnellate nel Regno Unito e 120 tonnellate in Grecia.