Studiare la dinamica del ghiaccio glaciale
Comprendendo come lo slittamento dei ghiacciai e il distacco di iceberg contribuiscono alla perdita in modelli di crosta ghiacciata, è possibile migliorare le predizioni delle variazioni del livello dei mari su scala globale. Tale condizione è ostacolata dall’inaccessibilità di una base del ghiacciaio e del suo fronte di distacco.
Il progetto ICEDISC (Ice dynamics investigations with seismological
components) mirava a indagare sul sistema di drenaggio subglaciale,
servendosi di tecniche di analisi del rumore sismico. Incentrandosi
sull’origine delle onde sismiche, sono state studiate le proprietà del
ghiaccio glaciale, compreso lo spessore della crosta ghiacciata e la
struttura basale.
L’analisi spettrale delle registrazioni sismiche ricavate dalla crosta ghiacciata della Groenlandia ha rivelato che l’acqua svolge un ruolo fondamentale nel verificarsi e nella frequenza di processi di generazione sismici. È stato scoperto che la pressione dell’acqua da parte di mulini glaciali ha determinato la frequenza e la potenza del rumore sismico generato dall’acqua. I mulini sono canali tubolari verticali formati nel ghiacciaio dall’acqua superficiale percolante attraverso una crepa nel ghiaccio.
Uno studio parallelo ha analizzato i sismogrammi di terremoti lontani al posto di eventi antropogenici come esplosioni, cannoni ad aria o colpi di martello. L’esito ha rivelato l’esistenza di uno strato di sedimento subglaciale spesso almeno 80 metri. Questa scoperta corrispondeva a recenti esercizi di modellizzazione numerica e osservazioni che suggerivano la presenza di un “letto morbido”, che avrebbe potuto avere un effetto significativo sul flusso della crosta ghiacciata.
ICEDISC ha fornito nuove nozioni approfondite sulla dinamica e sull’idraulica dei ghiacciai. La scoperta di uno spesso strato di sedimento glaciale deve essere tenuta in considerazione nei modelli di flusso della crosta ghiacciata e dell’innalzamento del livello dei mari globale. Inoltre, il progetto ha dimostrato che le proprietà della crosta ghiacciata e del ghiacciaio possono essere dedotte da registrazioni sismiche passive.
Poiché la propagazione delle onde sismiche dipende in qualche misura dallo stato del ghiacciaio, è possibile utilizzare le velocità sismiche ricavate dal rumore per monitorare la stabilità di ghiacciai scoscesi. In tal modo sarà possibile che paesi e località turistiche ricevano in anticipo l’avviso della spaccatura di laghi glaciali e del collasso di ghiacciai scoscesi, che in passato hanno mietuto migliaia di vittime.
pubblicato: 2015-08-31