Monitoraggio e riparazione dei terreni crepati
I ricercatori hanno sviluppato una tecnica di scansione non distruttiva per monitorare l’integrità strutturale delle infrastrutture del suolo.
Le crepe di essiccamento nel terreno possono influenzarne l’integrità meccanica e strutturale, oltre che il flusso d’acqua, che segue i percorsi creati dalle crepe. Le crepe nel terreno hanno inoltre effetti sull’infrastruttura vitale della terra: ad esempio, crepe profonde negli argini possono causare frane.
Il progetto RISMAC, finanziato dall’UE, ha avuto lo scopo di sviluppare un modo non distruttivo per misurare la presenza di reti di crepe di essiccamento nella massa del terreno globale. Ha inoltre proposto innovative soluzioni per la riparazione delle crepe nel suolo come alternativa alla calce e al cemento, utilizzati attualmente.
I ricercatori hanno sviluppato un dispositivo in miniatura a quattro elettrodi per osservare l’influenza delle microstrutture del terreno sulla sua conduttività elettrica, e di conseguenza il suo contenuto d’acqua. Hanno inoltre utilizzato uno scanner 2D per misurare in modo preciso la deformazione, l’incurvamento e le modifiche del volume del suolo a causa dell’essiccamento, con lo scopo finale di fornire una caratterizzazione delle reti di crepe.
Utilizzando un modello di terreno crepato soggetto a cicli di idratazione ed essiccamento, i ricercatori hanno testato diverse miscele di suoli per comprenderne la capacità di riparare le crepe. Hanno scoperto che materiali di nano compositi (costituiti da una matrice di particelle minuscole strettamente unite) possono rafforzare le proprietà meccaniche del terreno in numerose applicazioni.
Le tecniche sviluppate in questo progetto contribuiranno a monitorare in modo non distruttivo le strutture dei terreni per prevedere crepe potenzialmente destabilizzanti e fornire soluzioni per la riparazione delle crepe.
pubblicato: 2015-05-13