Un lavoro ambizioso
Il progetto attuale nasce dalla domanda "Perché no?" che la
prof.ssa
Rossetto ha posto in seguito alla dichiarata impossibilità dei suoi
predecessori di simulare le onde dello tsunami in laboratorio.
L'esperta, che si è detta anche attratta dall'ingegneria sismica, in
virtù del suo carattere innovativo e della sua capacità di adattarsi a
cambiamenti estremamente concreti, ha affermato che questa scienza, che
"ci consente di contribuire a una vera e propria rivoluzione in termini
di progettazione degli edifici, è basata su una combinazione tra
ingegneria, sismologia e dinamiche strutturali e si estende persino alle
scienze sociali".
La sua ricerca, finanziata dal CER, studia i danni causati
dall'impatto degli tsunami sugli edifici attraverso la modellizzazione
della forza orizzontale che colpisce tali strutture nel corso di questi
fenomeni, analizzandone la reazione. L'osservazione del carico che gli
edifici sono in grado di sostenere suggerisce metodi ottimali per la
mitigazione di tali forze. L'obiettivo dell'iniziativa consiste nel
potenziamento non tanto degli edifici, quanto dei sistemi di difesa dal
mare, costruiti e mantenuti principalmente nelle zone colpite dagli
tsunami, collocate, nella maggior parte dei casi, nei paesi in via di
sviluppo.
L'impatto devastante causato da queste catastrofi sulle
infrastrutture è illustrato chiaramente dagli effetti cataclismici dello
tsunami "del giorno di Santo Stefano" (2004) e di quello che ha colpito
il Giappone nel 2011. Durante la crisi che ha investito l'Oceano
Indiano, intere comunità sono state letteralmente travolte dalle onde.
In Giappone, lo tsunami ha causato la fusione di tre reattori nucleari a
Fukushima. Nel tentativo di individuare elementi di particolare rilievo
per questo progetto, gli esperti hanno rilevato l'inadeguatezza dei
sistemi di protezione dell'impianto. La
prof.ssa e il suo team si sono quindi concentrati principalmente su questo tipo di pianificazione.
Modellare uno tsunami
Le principali difficoltà del progetto si concretizzano nella
presenza di una quantità molto limitata di dati osservazionali
verificati relativi alle modalità di sviluppo degli tsunami, dovuta alla
rarità di tali eventi. L'obiettivo della ricerca consiste nell'analisi
sperimentale della trasformazione delle coste colpite dagli tsunami e,
allo stesso tempo, nella modellizzazione matematica delle permutazioni
che non si prestano facilmente a essere modellate sul piano fisico. Dopo
essere stata informata dell'impossibilità di modellare le onde dello
tsunami, a causa della loro eccessiva lunghezza, la
prof.ssa
Rossetto ha preso questo limite come una vera e propria sfida,
costruendo un nuovo tipo di generatore di tsunami pneumatico non
vincolato dalla capacità del pistone dei generatori di onde tradizionali
e in grado di riprodurre le lunghezze d'onda estremamente lunghe
associate a tali fenomeni. Si tratta inoltre dell'unico impianto al
mondo in grado di modellare le onde degli tsunami guidate dai venti. Il
generatore di onde viene montato in un canale nei laboratori di HR
Wallingford nel Regno Unito lungo 70 metri e largo 4. È dotato di
numerose strumentazioni in grado di esaminare le interazioni tra le onde
degli tsunami e le strutture di difesa costiera, i singoli edifici e i
gruppi di edifici. Questo sistema garantisce così un quadro più
minuzioso di ciò che avviene nel corso di un evento reale.
Vivere una catastrofe
Le ricerche condotte dalla
prof.ssa
Rossetto, che presentano un carattere sia sperimentale che teorico,
prevedono ricostruzioni e calcoli dell'onda dello tsunami e dei relativi
postumi, che consentono di analizzare, nello specifico, la fragilità
degli edifici. Il calcolo delle implicazioni sul piano assicurativo di
un disastro naturale di tale portata rappresenta una parte essenziale
dei lavori di preparazione, non solo per quel che concerne le
infrastrutture, ma, come emerge da uno studio correlato, anche da un
punto di vista globale. In tale scenario, la professoressa Rossetto si
pone il seguente interrogativo: "In che modo coloro che vivono in aree
ad alto rischio gestiscono i potenziali disastri? Benché queste persone
non ignorino i rischi, fanno davvero poco per prepararsi a tali
eventualità".
Il sostegno del CER rappresenta una parte essenziale del progetto,
grazie anche alla sua capacità di attirare l'attenzione dell'opinione
pubblica. L'esperta ha sottolineato: "Da un punto di vista pratico, mi
ha permesso di concentrarmi ininterrottamente sul lavoro. Inoltre,
l'intervento del CER, considerato un vero e proprio marchio di qualità,
ha aperto letteralmente le porte a questo filone di studi, conducendo a
una serie di dibattiti con i politici e al loro coinvolgimento in
progetti di co-sviluppo, incentrati, ad esempio, su collaborazioni di
ricerca e discussioni che prevedono l'integrazione degli tsunami nei
prossimi regolamenti edilizi europei post 2020".
La
prof.ssa Rossetto ritiene che la
sua ricerca "darà voce all'immaginazione" nel corso dell'evento TEDx
Brussels. L'esperta osserva inoltre che la combinazione tra le minacce
reali e le soluzioni ad alta tecnologia consentirà di scrivere una
storia in grado di attirare l'attenzione del pubblico di TEDx. In
termini pratici, il suo obiettivo consiste nel "salvare vite creando,
nel contempo, un mondo più sicuro per le generazioni future".
Ascolta l'intervento della
prof.ssa Rossetto il 1° dicembre alle 14:15 (BOZAR, Salle Henry Le Boeuf)